PENSIERI DIETRO GLI OCCHIALI DA SOLE (pensieri semiseri sotto il solleone)

Manca ancora qualche settimana prima dell'inizio delle scuole dell'obbligo e non (Università a parte naturalmente), quindi ancora poche giornate da trascorrere liberi al mare, in montagna o dovunque siate.

E invece no, proprio gli ultimi giorni, quelli più preziosi (perché che so, avete finalmente rimorchiato la fanciulla vostra vicina d'ombrellone, che filavate da almeno quattro settimane), vi toccano i compiti. Già la parola fa venire un'eritema anche al buio, figuriamoci poi mettere in pratica questo obbligo che per milioni di studenti è un vero supplizio. Questa repulsione ed avversione devo dire che mi affascina molto, perché accomuna emotivamente intere generazioni: dalle più agèe alle più giovani. Forse non c'è nient'altro in grado di farlo così perfettamente e semplicemente, causa anche la velocità incredibile con cui ogi tutto cambia. Quanti nonni o zii provano pietà nel vedere i propri nipoti soffrire? Quanti genitori vorrebbero porre fine a questa tragedia? Anche, e soprattutto, per la loro sopravvivenza mentale, se mai tocca a loro aiutare la prole, o economica, qualora si debbano affidare ad un "professionista esterno del compito". E chi ha fruito dei loro servizi in località turistiche ben sa che possono raggiungere delle quotazioni simil-greggio. So di genitori che si sono giocati le ferie per i prossimi due anni, per poter finanziare le disgrazie algoritmiche di un figlio.

Eppure prendere una posizione radicale e decisa nei confronti degli "assegni" estivi (giuro che una mia prof. di matematica alle medie li chiamava così), non sempre è semplice. I compiti forse andrebbero vietati per legge. O perlomeno rientrare tra i tagli del prossimo disegno di revisione delle spese, che ci aspetta a settembre. Certo non sarà una grande spesa per lo Stato, però moralmente dovrebbe intervenire per evitare un ulteriore depauperamento, oltre a quello che ha già messo in atto da mesi, delle famiglie medie italiane.

Bisognerebbe dunque impedire a tutti i maestri e professori di imporre qualsiasi forma di studio (quindi di lavoro) ai propri studenti, durante il meritato riposo estivo (ma mettiamoci pure quello invernale, che dura persino di meno). Ad eccezion fatta della lettura di un paio di titoli interessanti, un classico e uno/ due contemporanei (perché la letteratura non è morta con Cesare Pavese), così da allenare il cervello e mantenere in vita e attiva qualche sinapsi. A tal proposito imporrei anche la risoluzione (o tentata tale) di almeno il 50% della Settimana enigmistica (l'originale però, non le farlocche che sono troppo semplici!), ogni settimana.

Naturalmente sono ben consapevole (sono docente, ndr) che gli studenti tendono a cancellare qualsiasi dato immesso durante l'anno, formattando il proprio disco fisso. Ma per fortuna sono dotati di una memoria esterna, che all'occorrenza è in grado di far ricomparire file e cartelle dal nulla più totale.
Quindi direi che alla ripresa della scuola si potrebbe dedicare una settimana al ripassone generale, invece che a tediare gli alunni con temi sulle vacanze (jolly per tutte le lingue studiate) o problemi astrusi. E soprattutto guastare le loro vacanze. Tanto lo sanno tutti benissimo che i compiti vengono fatti all'ultimissima ora, per sprecare il minimo indispensabile del proprio prezioso tempo libero. Quindi tanto vale farli fare con i propri professori, piuttosto che con dei "ripetitori" per cui si deve accendere un mutuo per il pagamento. Quante volte si è parlato i abolire questo o quello a scuola? Tante mi risulta. E a furia di parlare, qualcosa si è mosso, come ad esempio con gli esami di recupero; anch'essi un mezzo spesso inutile (e dispendioso) per rimettere in riga i fannulloni. Quindi perché non sperare che anche i compiti possano sparire o se non altro "modificarsi geneticamente"?

Vedremo se il ministro Profumo, oltre a tagliare fondi all'istruzione a destra e a manca, non pensi anche a tagliare un po' di "assegni", che fino all'ultimo spesso sono in bianco!
Barbara LG Sordi
Email barbaralgsordi@gmail.it

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