Oggi la Giornata mondiale della lotta alle Mgf. Obiettivo dell'Onu stop entro il 2030

di Redazione - Sono ben 200 milioni le donne nel mondo vittime di mutilazioni genitali e 60-70mila solo in Italia. Questi i dati diffusi oggi in occasione della Giornata mondiale contro le mutilazioni genitali femminili (Mgf), pratica abietta che va dall'incisione all'asportazione dei genitali esterni provocando danni gravi e irreversibili per la salute e pesanti conseguenze psicologiche per le vittime.

Le Mgf, eseguite nella totale illegalità e quindi spesso difficili da censire, non riguardano soltanto le donne dei paesi africani (che rappresentano comunque la maggior parte delle vittime) e asiatici, ma sono diffuse anche in Europa, Australia, Canada e Usa, soprattutto fra gli immigrati. In Italia, stando ai dati, sono circa 60-70mila le donne con Mgf, soprattutto straniere delle comunità migranti ma anche neocittadine originarie di paesi dove la pratica esiste.

Le mutilazioni sono praticate in genere tra i 4 e i 14 anni di età (ma a volte anche su bambine con meno di un anno di vita) per una serie di ragioni (a partire da quelle sessuali, sino a quelle sociologiche, igieniche, estetiche e religiose) e oltre a provocare gravi traumi nelle vittime sono dolorose e pericolose per la salute (si va dallo shock emorragico alle infezioni, ecc.).

Da qui la condanna unanime da parte dei governi. Dappertutto, infatti, e in qualunque forma siano praticate, le Mgf rappresentano una palese violazione dei diritti della donna e l'obiettivo dell'Onu è quello di metterle al bando entro il 2030.

A tal fine, si moltiplicano le iniziative finalizzate ad informare, sensibilizzare e mobilitare affinchè in futuro nessuna donna subisca più alcuna mutilazione.

Tra i diversi eventi in Italia, la mobilitazione online di ActionAid (hasthtag #endFGM), con testimonial, attivisti e influencer che pubblicheranno sui loro profili social una foto con indosso il soffione viola simbolo della campagna, e la presentazione, organizzata da Aidos, della nuova piattaforma web "Insieme per porre fine alle Mutilazioni Genitali Femminili". Strumento di apprendimento e interazione gratuito, la piattaforma europea, in 8 lingue, offre webinar, dibattiti e consultazioni tra professionisti con lo scopo di rendere le informazioni accessibili agli addetti ai lavori e aumentare la conoscenza del fenomeno, rafforzando la rete di competenze in tutta Europa nel garantire sostegno e protezione alle vittime.


Foto: 123rf.com
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