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Espropriazione contro il terzo proprietario

Guida di procedura civile

Cos'è l'espropriazione contro il terzo proprietario, quale ruolo assume quest'ultimo nella procedura e i limiti all'intervento di terzi


L'espropriazione contro il terzo proprietario è quella che avviene quando il soggetto proprietario del bene pignorato è estraneo al rapporto debitorio, seppure solo da un punto di vista sostanziale.

Espropriazioni contro il terzo proprietario: ipotesi

Essa può avere luogo in due ipotesi: quando il bene che si intende espropriare sia gravato da pegno o ipoteca per un debito altrui o quando la sua alienazione da parte del debitore sia stata revocata per frode.

In quest'ultimo caso il riferimento va alle alienazioni avvenute con l'intento di sottrarre una parte del patrimonio alla garanzia del credito, secondo le specificazioni di cui all'articolo 2901 del codice civile che regolamenta l'azione revocatoria e di quelle di cui alle altre diverse ipotesi in cui gli atti di disposizione posti in essere dal debitore sono dichiarati inefficaci rispetto al creditore.

Il ruolo del terzo proprietario

In tale forma di espropriazione, se, come detto, da un punto di vista sostanziale il soggetto che la subisce è terzo rispetto al rapporto debitorio, da un punto di vista processuale egli diventa, invece, parte del procedimento espropriativo.

A meno che, una volta ricevuto il precetto, non abbia adempiuto l'obbligo altrui pagando, chiesto la liberazione del bene dalle ipoteche o rilasciato il bene ai debitori.

Nell'espropriazione contro il terzo proprietario, insomma, è quest'ultimo ad assumere la veste di esecutato.

A riprova di ciò l'articolo 603 del codice di procedura civile specifica che il creditore procedente deve notificare il precetto e il titolo esecutivo su cui il credito si fonda anche al terzo, oltre che al debitore. Inoltre il precetto deve riportare chiaramente l'indicazione del bene del terzo che si intende pignorare.

In sostanza, quindi, all'interno del processo esecutivo la posizione del terzo è equiparata a tutti gli effetti a quella del debitore.

A tale proposito, l'articolo 604 del codice di rito specifica, nei due commi che lo compongono, che il pignoramento e, in generale, tutti gli atti di espropriazione si compiono nei confronti del terzo.

Cosa può fare il terzo proprietario

A questi si applicano tutte le disposizioni che valgono per il debitore, eccetto il divieto di acquistare il bene espropriato.

Infatti, il terzo è ammesso a fare offerte all'incanto sulla base del primo comma dell'articolo 579 del codice di rito. Inoltre, ogni volta che secondo le norme del codice di rito sul processo esecutivo deve essere sentito il debitore, allora è sentito anche il terzo.

Alla luce di tutto quanto detto si può in conclusione affermare che questo tipo di espropriazione si compie congiuntamente nei confronti sia del terzo che del debitore. Anche se il debitore occupa una posizione necessaria, ma di fatto puramente formale, mentre il terzo è il vero soggetto passivo dell'espropriazione.

Espropriazione contro il terzo proprietario: limiti all'intervento di terzi

Tale caratteristica pone, tuttavia, degli evidenti limiti all'intervento di soggetti ulteriori nella procedura esecutiva.

Si pensi, ad esempio, al fatto che i creditori del terzo non possono concorrere su quanto eventualmente residui dalla soddisfazione del creditore procedente privilegiato.

Aggiornamento: dicembre 2019