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Donazione in denaro

Guida sulle donazioni

La donazione in denaro è una delle forme più comuni di donazione (art. 769 c.c.) e ha ad oggetto il trasferimento di somme da un soggetto all'altro per spirito di liberalità

Donazione in denaro: le caratteristiche

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L'articolo 769 del Codice Civile disciplina la donazione, qualificando come tale il contratto con il quale, per spirito di liberalità, una parte arricchisce l'altra.

Tale negozio è regolato in maniera molto formale, dato che per esso è richiesto l'atto pubblico davanti al notaio e alla presenza di due testimoni.

Una delle forme più comuni di donazione è quella in denaro, avente ad oggetto il trasferimento di somme da un soggetto all'altro per spirito di liberalità. Si pensi, ad esempio, al caso di un genitore che doni ai figli dei soldi per l'acquisto della casa.

Donazione senza atto pubblico

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Oltre che comune, peraltro, la donazione in denaro è anche quella che più spesso si configura come donazione di modico valore, ovverosia come una di quelle donazioni che l'articolo 783 del codice civile rende valide anche in assenza di atto pubblico, purché vi sia stata la tradizione.

Insomma: se si dona del denaro di modico ammontare è possibile evitare la stipula del negozio nella forma dell'atto pubblico presso il notaio alla presenza di due testimoni, ma ci si potrà limitare a consegnare le somme nel rispetto delle norme che regolano le transazioni in contanti. 

Donazione di modico valore

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Ma come è possibile stabilire se una donazione in denaro sia di modico valore e quindi capire se sia o meno necessaria la stipula per atto pubblico?

La legge non offre un riferimento ben preciso ma si limita a stabilire, nel secondo comma dell'articolo 783 del codice civile, che "la modicità deve essere valutata anche in rapporto alle condizioni economiche del donante".

Occorre, quindi, analizzare ogni singolo caso tenendo conto di tale criterio oltre che, ovviamente, dell'entità della donazione.

Tracciabilità del denaro donato

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In ogni caso, anche quando non si sia vincolati alla stipula dell'atto pubblico, è sempre consigliabile rendere tracciabile e giustificato il trasferimento del denaro donato.

I risvolti che la donazione di denaro può comportare, infatti, non sono solo di natura civilistica ma anche di carattere fiscale con la conseguenza che il limite tra il lecito e l'illecito può divenire molto labile.

Pertanto, è fondamentale che il donatario riesca a giustificare la provenienza della somma ricevuta onde evitare di essere sottoposto ad accertamenti da parte del fisco. 

Com'è tassata la donazione di denaro

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Chi beneficia di una donazione deve sostenere il pagamento di un'imposta, il cui valore, calcolato in misura percentuale, varia in base al legame esistente con il donante. Proprio in base al grado e al tipo di parentela la legge prevede infatti aliquote e franchigie che tassano le donazioni per la parte che supera quindi un certo valore.  

Queste le aliquote dell'imposta e le franchigie previste:

  • 4% se il beneficiario è il coniuge o un parente in linea retta. L'imposta è da calcolare sul valore che eccede 1 milione di euro, per ogni beneficiario;
  • 6% se i donatari sono fratelli e sorelle. L'imposta si calcola sul valore che eccede i 100 mila euro e anche in questo caso per ciascun beneficiario;
  • 6% per tutti gli altri parenti fino al quarto grado, per gli affini in linea retta e per gli affini in linea collaterale fino al terzo grado. In questo caso però l'imposta va calcolata sul valore totale della donazione.
  • 8% sul valore totale della donazione infine per tutti gli altri soggetti destinatari.

 

Un regola particolare è prevista quando il soggetto a cui è destinata la donazione è un portatore di handicap grave. In questo caso l'imposta si applica sulla parte che eccede l'importo di 1.500.000, senza che rilevi il grado di parentela con il donante.

Data aggiornamento: 10 aprile 2022