Si tratta di una misura cautelare personale che si caratterizza dal fatto di avere natura coercitiva e custodiale; è prevista dall'art. 285 c.p.p. e viene disposta con ordinanza del giudice qualora, in base alle circostanze del reato e alle eventuali esigenze da tutelare di cui all'art. 274 c.p.p., ogni altra misura cautelare risulti essere inadeguata. La custodia cautelare in carcere infatti presuppone una limitazione della libertà del soggetto indagato/imputato prima che si giunga a una sentenza di condanna; per questo motivo che viene considerata come una misura di particolare afflizione e da applicare in extrema ratio. Tuttavia, laddove l'imputato venga poi condannato alla pena della reclusione, da quest'ultima vengono decurtati i giorni trascorsi in istituto penitenziario a titolo appunto di custodia cautelare.