La cittadinanza fa riferimento allo status che assume la persona fisica alla quale l'ordinamento attribuisce pieni diritti civili e politici; questa è intesa anche come rapporto giuridico tra il cittadino e lo Stato a cui appartiene. Colui che è privo di cittadinanza viene definito apolide.

Ad oggi, con l'avvento della globalizzazione, si tende a parlare di crisi della cittadinanza dal momento che, con il venir meno delle frontiere economiche e sociali, è divenuto più labile anche il nesso tra il concetto di cittadinanza e quello di appartenenza a un determinato Stato.

Il linea di massima, la cittadinanza può acquisirsi al momento della nascita sul territorio italiano, dal legame di sangue con uno o entrambi i genitori già cittadini italiani, con il matrimonio con un cittadino italiano e per naturalizzazione con provvedimento della pubblica autorità.

Tuttavia, la cittadinanza si può anche perdere nei casi di rinuncia, di acquisizione di cittadinanza di un altro Stato e con atto della pubblica autorità in seguito a una grave violazione.