Tra i principi fondanti del diritto civile, la buona fede indica la situazione psicologica del soggetto che è capace di assumere rilevanza e di determinare effetti giuridici. Il concetto risale all'antico diritto romano e può avere sia un'accezione oggettiva che un'accezione soggettiva. Sotto il primo profilo, la buona fede è considerata come elemento di lealtà e correttezza che ogni individuo deve avere nello svolgimento delle propria vita giuridica e quindi nell'adempimento delle obbligazioni che assume con gli atti negoziali; sotto il profilo soggettivo fa riferimento invece all'ignoranza del soggetto di ledere un diritto altrui con la propria condotta.