Intanto Carpisa fa causa ad Enac per presunti danni a causa di un divieto di imbarcare trolley sugli aerei ritenuto «inutile e anzi dannoso»

Trolley nelle cappelliere e indumenti in buste sterilizzate

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Dal 15 luglio, chi viaggia in aereo potrà nuovamente portare il bagaglio a mano in cabina. Il divieto imposto dal governo lo scorso 26 giugno viene meno grazie al nuovo Dpcm entrato in vigore dal 15.

Leggi Aerei: scatta il divieto di trolley a bordo

Il decreto consente di salire a bordo degli aerei con un piccolo trolley da sistemare nelle cappelliere. Cessa l'obbligo diffuso da Enac tre settimane fa, già contestato da parecchie compagnie, che consentiva ai passeggeri di «portare a bordo solo bagagli di dimensioni tali da essere posizionati sotto il sedile di fronte al posto assegnato perché per ragioni sanitarie non è consentito a nessun titolo l'utilizzo delle cappelliere».

I passeggeri potranno salire a bordo con il bagaglio a mano, in caso di sovraffollamento il gestore può decidere quali bagagli dovranno andare in stiva. Gli indumenti portati a mano di solito riposti sopra la testa durante il viaggio, dovranno essere chiusi in buste sterilizzate messe a disposizione dalla compagnia

Carpisa fa causa a Enac

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La casa produttrice di valigie Carpisa che fa capo al gruppo Pianoforte Holding fa causa all'Enac, lamentando di aver subito danni a causa del divieto di imbarcare i trolley sugli aerei. Il provvedimento dell'Enac sarebbe reo di aver bloccato il mercato delle valigie., soprattutto i trolley di solito utilizzati come bagaglio a mano da portare in cabina e riporre nelle cappelliere.

«Il divieto di imbarcare trolley sugli aerei era inutile e anzi dannoso perché ha provocato ritardi per le procedure di imbarco e assembramenti per il ritiro delle valigie - così Gianluigi Cimmino, ceo di Pianoforte Holding, il gruppo che include Yamamay, Carpisa e Jaked -la decisione autonoma di Enac, non sollecitata da alcun protocollo sanitario né replicata altrove, ha causato un grave danno anche alle aziende che, come la mia, producono valigie realizzate apposta per essere imbarcate sugli aerei. La revoca è una buona notizia, ma non basta. È ora di finirla con i decisori pubblici irresponsabili, cioè che fanno scelte sbagliate e poi non subiscono alcuna conseguenza, che ignorano gli effetti sull'economia e la vita reale delle persone. Ecco perché - conclude - ho scelto di fare causa ad Enac per il danno economico arrecato a me e ai produttori di valigie, oltre che a tutti i viaggiatori».


Foto: 123rf.com
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