Escluse legge, scienze politiche e veterinaria. Le modalità per la presentazione della proposta di istituzione e i paletti per i nuovi atenei sono stati fissati nel decreto ministeriale

di Gabriella Lax - Sì alle università private. Ad esclusione dei corsi di legge, scienze politiche e veterinaria. I paletti per i nuovi atenei sono stati fissati nel decreto del ministro decreto su università private (in allegato).

Università private, il decreto

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Come conferma un'indagine dell'Eursipes è boom per gli atenei non statali, in costante in relazione agli iscritti complessivi, agli iscritti stranieri, ai laureati complessivi e i laureati stranieri. Una situazione che adesso viene regolamentata dal decreto del nuovo ministro Gaetano Manfredi, già elaborato dal suo predecessore, con linee guida sulla programmazione degli atenei per il prossimo triennio e la possibilità di istituire nuove università non statali e i primi paletti.

La Direzione generale per la formazione universitaria, l'inclusione e il diritto allo studio del ministero dell'Università e della Ricerca dunque indica le modalità di presentazione delle domande
per la istituzione di nuove università non statali.

Università private, termini per le proposte d'inserimento

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La formale proposta di istituzione di una nuova Università non statale legalmente riconosciuta, sottoscritta dal rappresentante legale dell'ente promotore, viene presentata unicamente per via telematica nei termini indicati ai commi successivi, a pena di esclusione. La proposta non può fare riferimento all'istituzione di una università telematica.

Le proposte sono inserite dall'ente promotore nella procedura telematica disponibile sul sito internet https://ateneo.cineca.it/miur_domanda_ateneo, dal 10 febbraio 2020 al 10 aprile 2020, ore 15.00. Alla procedura telematica si accede attraverso apposite credenziali, che gli interessati provvedono direttamente a richiedere al primo accesso al sito internet

Università private, i limiti dei corsi inflazionati

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Il decreto specifica che «non potranno essere prese in considerazione istanze relative a classi di corsi di studio già attivi in altre sedi universitarie presenti nel raggio di 200 Km dalla sede proposta», in primis. A ciò si aggiunga che non potranno essere presi in considerazione corsi di laurea «afferenti alle discipline giuridiche, alle scienze politiche, scienze della comunicazione, delle disciplina della musica, dello spettacolo e della moda, scienze agrarie, medicina veterinaria» e quelli relativi a classi di laurea e di laurea magistrale di cui non si ravvisa l'opportunità dell'aumento dell'offerta formativa (scienze e tecnologie agrarie; scienze e tecnologie forestali e ambientali; scienze per la cooperazione allo sviluppo; scienze zootecniche e tecnologie animali; studi europei
lm teorie della comunicazione e tanti altri, contenuti nell'allegato 2 del decreto).

Scarica pdf decreto università

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