In discussione un disegno di legge del M5S per abolire la tassa più odiata dagli italiani, il canone Rai. Ma non tutti sono d'accordo…

di Gabriella Lax - «Vogliamo abolire il canone Rai e stiamo trovando la soluzione tecnicamente migliore». Così il vicepremier Luigi Di Maio alla vigilia di un incontro al ministero del Lavoro.

Addio canone Rai?

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La tassa sulla televisione, insieme al bollo auto, potrebbe venir meno definitivamente consentendo un risparmio minimo di 90 euro all'anno per le singole tasche degli italiani. A pensarci un disegno di legge pensato dal M5S in discussione del valore di quasi 2 miliardi di euro. Secondo il vicepremier «È il momento di aprire una grande riflessione sul servizio pubblico radiotelevisivo. Occorre iniziare a mettere mano a un'azienda che negli anni è stata usata solo come un poltronificio, sacrificando la qualità di moltissimi professionisti, mentre ancora oggi c'è chi si mette in tasca stipendi da milioni di euro». Specifica Di Maio a proposito del canone «bisogna rivedere le cose, partendo dal taglio degli sprechi. Dobbiamo iniziare a pensare a una Rai per il cittadino, non solo per il consumatore».

Abolire il canone Rai, il contenuto del disegno di legge

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Il disegno di legge è firmato da Maria Laura Paxia (alla Camera) e di Gianluigi Paragone (al Senato) cerca di reperire le coperture per circa 2 miliardi di euro all'anno, non dai contribuenti, ma dalle inserzioni pubblicitarie delle concessionarie, come accade per le televisioni private. In teoria basterebbe cambiare il tetto della pubblicità sui canali RAI per raccogliere maggiore pubblicità e quindi coprire i tagli dovuti all'abolizione del canone Rai

. La quota prevista, attualmente non può eccedere il 4% dell'orario settimanale di programmazione ed il 12% di ogni ora. La proposta incentiva i tagli dei costi della Rai: stipendi di manager, presentatori e personaggi dello spettacolo.

Abolire il canone Rai, il rischio privatizzazione

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Ma non tutti, anche dentro al M5S, sono d'accordo con l'abolizione del canone Rai. «Il canone è una delle tasse più invise, quindi l'abolizione porta consenso. Ma così la Rai non si riforma.

Un'operazione del genere spalancherebbe le porte a una privatizzazione» ha riferito all'Adnkronos il senatore del M5S Alberto Airola, che ha anche rassegnato le sue dimissioni da membro della Commissione di Vigilanza. Si tratta di un disegno di legge che rischia di «distruggere quel poco di buono rimasto del servizio pubblico ed è stata fatta in segreto- sarebbe un tipo di proposta da fare, chiarisce ancora Airola - dopo una riforma della governance, dopo una riforma della Rai che miri a sostenerla in parte con la pubblicità e in parte no, altrimenti è un fulmine a ciel sereno per il servizio pubblico, la cui indipendenza economica è fondamentale».

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Foto: 123rf.com
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