Per Legambiente sono 71mila gli immobili interessati da ordinanze di demolizione ma più dell'80% non sono state eseguite. E' abusivo il 47,3% del patrimonio immobiliare al Sud, il 18,9% al Centro e il 6,7% al Nord

di Gabriella Lax - Le morti verificatesi a Casteldaccia, oltre al dolore ed alla disperazione, spingono a chiedersi se tragedie come quelle possono essere evitate. La risposta ha il tono chiaro del sì se si guarda ai dati diffusi qualche tempo fa da Legambiente e adesso riportati a galla da Adnkronos.

Abusivismo edilizio, i dati

Il report parla di un'Italia fatta di luoghi che non dovrebbero esistere, di abitazioni costruite in posti dove non c'è sicurezza, di ordini di demolizione (come nel caso di recente cronaca) che arrivano ma che restano ineseguiti.

Secondo le rilevazioni di Legambiente oltre 71mila immobili sono interessati da ordinanze di demolizione, ma più dell'80% non sono ancora state eseguite. Nel report Legambiente fa riferimento al rapporto Bes dell'Istat, secondo il quale nel 2015 l'abusivismo edilizio ha abbracciato il 47,3% del patrimonio immobiliare al Sud, il 18,9% nelle regioni del Centro e il 6,7% al Nord. Dal 2005 al 2015, al Sud il dato non è mai sceso sotto il 24%, percentuale relativa al 2007. Ma è la Campania la regione più esposta al fenomeno, con una quota di 50,6 immobili fuorilegge ogni cento; secondo posto per la Calabria con il 46,6% di edilizia illegale; terzo gradino Molise, con il 45,8%. A far suonare il campanello d'allarme è però il dato nazionale che, dal 2005 al 2017, sale dall'11,9% al 19,4%.

Cosa è stato dunque delle tante ordinanze di demolizione emesse? Dal 2004 a oggi, in Italia, risultano eseguite il 19,6% delle ordinanze. Resta fuori un cospicuo 80%. In relazione al rapporto tra ordini di demolizione e abbattimenti, la regione migliore è quella del Friuli Venezia Giulia, con il 65.1%, a ancora la Campania, con il 3% di esecuzioni. Se si considera il numero assoluto di ordinanze in ogni regione in relazione al dato nazionale, allora la prospettiva si corregge: il Friuli Venezia Giulia ha un tasso di demolizioni alto a fronte di un numero basso di ordinanze (l'1,1% a livello nazionale), mentre la Campania detiene il record di ordinanze, oltre il 23% del totale nazionale.

Risultano buoni i risultati della Lombardia, che con il 6,9% delle ordinanze nazionali ne ha eseguite il 37,3%, del Veneto (9,5% delle ordinanze nazionali di cui eseguite il 31,5%) e della Toscana (7,1% delle ordinanze nazionali di cui eseguite il 24,8%).

Invece, una delle regioni più esposte all'abusivismo, la Sicilia ha il 9,3% del totale nazionale delle ordinanze emesse e di queste ne ha eseguite il 16,4%, la Puglia ha abbattuto il 16,3% degli immobili colpiti da ordinanza che sono il 3,2% del dato nazionale, la Calabria, sul 3,9% delle ordinanze nazionali ha solo il 6% delle esecuzioni. Protagonisti dell'abusivismo edilizio sono i comuni costieri, guardando ai dati, se nell'entroterra la media delle ordinanze di demolizione è di 23,3 a comune, verso il mare, i numeri decuplicano, arrivando a 247,5. In testa, ancora una volta, c'è la Campania che guida la classifica delle regioni, per numero di ordinanze emesse, sia nei comuni costieri che nei comuni dell'entroterra.


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