Un altro terremoto nella liquidazione dei danni da responsabilità medica ed in particolare da errata diagnosi. Il Giudice del Tribunale di Venezia spiega e riconosce la risarcibilità della categoria del danno da agonia. Nel caso di specie, secondo il Giudice, la categoria del c.d. danno esistenziale non esaurisce l'impatto dannoso degli eventi oggetto di causa (persona che scopra, in non rapido succedersi: I) di essere affetta da carcinoma maligno e letale; II) di nulla poter fare a riguardo, salvo vivere l'agonia con dignità, nella consapevolezza della sostanziale inutilità della stessa e della evitabilità della medesima, il tutto come conseguenza della antigiuridicità manifesta dell'altrui condotta) sulla sfera giuridica della vittima; al certo ed evidente effetto spiccatamente privativo dal punto di vista della concorrenzialità sociale, del diritto di vivere spiegando tutte le proprie energie, ovvero quelle che una tempestiva diagnosi avrebbero consentito di realizzare, si aggiunge qualcosa di più. Si tratta della consapevolezza di una ingiusta condanna a morte, una lenta inutile agonia; un danno, dunque, definibile come danno da agonia; inoltre - sempre seguendo il percorso del Giudice - non v'è luogo di dubitare dell'autonomia della voce di danno da agonia rispetto al danno morale da reato - lesioni gravissime; la paziente, infatti, non ha soltanto sofferto, ex art. 2059 c.c., le dolorose conseguenze della malattia, in quanto più lunga della durata ragionevole della stessa nel caso di tempestiva diagnosi ed adempimento della prestazione; ma ha convissuto con la consapevolezza della morte, tanto imminente quanto evitabile; nel caso di specie si è avuta una condanna a morte pronunciata nei confronti di un innocente.
In definitiva: sarebbe paradossale non cogliere la differenza onotologica tra il c.d. pretium doloris e la peculiare situazione di specie; altrettanto paradossale quanto sostanzialmente ingiusto non riconoscere autonoma apprezzabilità a tale voce di danno. Peraltro, si tratta di un danno che non può non essere riconosciuto incidendo la lesione de qua su diritto soggettivi assoluti, di indubbia rilevanza costituzionale. (Tribunale Civile di Venezia - Terza Sezione, Sentenza 4 novembre - 6 dicembre 2004: Errata diagnosi medica - Risarcimento danno - Danno da agonia non esaurito nel risarcimento del danno esistenziale e nel danno morale).

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