Il Consiglio dei Ministri del 4 marzo 2005, su proposta del Ministro per l'Innovazione e le Tecnologie, ha approvato in via definitiva il decreto legislativo relativo al ?Codice dell'amministrazione digitale?, che accorpora e riordina tutta la normativa in materia di attività digitale delle Pubbliche Amministrazioni. Nel provvedimento, strutturato in capi e sezioni che abbracciano norme di carattere generale e di contenuto più specifico, vengono enunciati i principi fondamentali a cui la normativa stessa si ispira, distinti fra i diritti spettanti ai cittadini ed alle imprese e le linee riguardanti le istituzioni e le Pubbliche Amministrazioni. La riforma della Pubblica Amministrazione ha come scopo primario quello di migliorare il rapporto tra privati e pubblico e viene perseguito sia tramite l'ammodernamento, nonché la rivisitazione, sul piano giuridico, dell'uso dei fondamentali strumenti informatici, sia mediante l'attribuzione di un vero e proprio diritto ai cittadini ed alle imprese di ottenere l'uso delle nuove tecnologie nei rapporti con le Pubbliche Amministrazioni. A questo diritto corrisponde un dovere delle Pubbliche Amministrazioni non solo di fare ricorso all'informatica, ma anche di accettarla come principale strumento operativo. A questo proposito, per favorire lo scambio dei dati è stato già approvato dal Consiglio dei Ministri e dalla Conferenza Stato-Regioni il decreto che istituisce il Sistema Pubblico di Connettività ? SPC, ritenuto uno tra i più importanti e complessi progetti del nostro Paese riguardante le telecomunicazioni e l'ICT. Tale Sistema consentirà la condivisione, l'integrazione e lo scambio di dati e di informazioni tra le Amministrazioni statali, regionali e locali in modo sicuro, permettendo la collaborazione e soprattutto l'interazione in tempo reale tra tutti gli uffici pubblici e lo svolgimento in via informatica dei procedimenti amministrativi connessi. Sono da sottolineare alcune fra le più importanti novità previste dal Codice dell'amministrazione digitale: a) le Pubbliche Amministrazioni saranno obbligate a scambiarsi on-line i dati relativi alle pratiche di cittadini ed imprese, nonché a riorganizzare i propri siti Internet in modo da individuare una serie di contenuti minimi e necessari, compresa la disponibilità di moduli e formulari per via telematica; b) le Pubbliche Amministrazioni saranno tenute ad utilizzare la posta elettronica per lo scambio di documenti ed informazioni, verificandone la provenienza; c) a partire dal 1° gennaio 2007, dovrà essere adottato quale unico standard di accesso ai servizi erogati on-line esclusivamente la Carta d'Identità Elettronica e la Carta Nazionale dei Servizi; d) il trasferimento dei fondi tra le Pubbliche Amministrazioni e tra esse ed i cittadini e le imprese avverrà per via telematica e ci sarà anche un allargamento progressivo e sistematico dello Sportello Unico Telematico delle imprese verso l'utenza; e) dal 1° gennaio 2006 le Amministrazioni dovranno accettare dai cittadini e dalle imprese i pagamenti effettuati on-line; f) sarà possibile conservare su supporti informatici i documenti degli archivi, le scritture contabili, la corrispondenza ed ogni altro atto, con conseguente risparmio di spazio; g) i cittadini e le imprese potranno accedere ai documenti e partecipare al procedimento amministrativo grazie all'uso dei nuovi strumenti informatici; h) si potranno trasmettere documenti alla Pubblica Amministrazione con qualsiasi mezzo telematico o informatico, purchè sia accertata la fonte di provenienza; i) i cittadini, anche residenti all'estero, potranno partecipare alla formazione dei processi decisionali attinenti alla collettività (e-Democracy). Sul Codice sono stati acquisiti i pareri della Conferenza unificata, del Consiglio di Stato, delle Commissioni parlamentari competenti e del Garante per la Privacy e fino alla definitiva pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale esso può essere soggetto a modifiche. Autore: Romina Ridolfi

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