Lex & the City - pensieri leggeri politicamente (s)corretti - episodio 20
Altro che battute. I recenti episodi, come la discussione sulla legge sui matrimoni gay in Francia o la sentenza della Cassazione su un episodio di affido a una coppia omosessuale, mi hanno portato a fare delle riflessioni personali su come il mondo stia certamente cambiando nei confronti dell'omosessualità. E come l'opinione pubblica si stia sempre più fortemente dividendo in due versanti ben opposti: possibilisti e non. Basta dare un'occhiata ai numerosi e accalorati commenti che hanno acceso un interessante dibattito sul nostro quotidiano online.

La conferma di questa dicotomia viene anche da quello che quotidianamente accade in giro per il mondo. Partiamo da noi italiani, che per un paio di settimane abbiamo subito il battage semi-pubblicitario pro-elezioni da parte dei nostri politici, nonché (ahimè) futuri governanti, prima schierati pro e poi contro le unioni tra omosessuali. Oscillazione di posizione e di pensiero evidentemente dettato da fattori ben precisi, che poco hanno a che vedere con le visioni personali: ricerca di nuove frange di elettori (ormai con gli stranieri ci hanno rinunciato), schieramento ideologico filo-francese, timore religioso (dove religioso sta per Chiesa), elettorato ultra "anta" poco aperto a novità sociali, clamore suscitato dalla sentenza della Cassazione. Insomma tutto e di più. Fatto sta che Monti prima di suddetto clamore di giudizio aveva in lista un candidato apertamente gay, dopodiché ha inserito nel suo programma, o agenda, un bel Niet alle celebrazioni di matrimonio omosex. E non è il solo. Insomma il Governo invece che aiutare nell'integrazione a tutto tondo si dedica come sempre a proteggere i propri territori. Ma essere omosessuali è realmente sinonimo di diversità?

Ma il meglio del meglio sta accadendo in Russia, dove da tempo i gay sono considerati alla stregua di criminali. Proprio qualche giorno fa è stata approvata, o meglio ampliata l'applicazione "geografica" di una legge che vieta la propaganda omosessuale. E che faranno mai di male questi gay? Attentare forse a Putin? Propaganda, che a noi richiama riunioni secretate e segretissime per minare la stabilità dello Stato, in russo sta per "effusioni in luogo pubblico" in presenza di bambini e anziani oppure "parlare di diritti". Saranno vietate ovunque, non solo in poche selezionate località, manifestazioni pubbliche, come concerti o parate, in cui si inneggi alla libertà di espressione della propria sessualità. E Madonna ne sa ben qualcosa. Il rischio è arresti e multa fio a 15mila euro. Non male per uno dei paesi-stendardo della nuova ricchezza. Che conferma purtroppo l'eterna dicotomia tra soldi e cervello.

E anche dalle nostre parti ne sappiamo qualcosa!
Barbara LG Sordi
Email barbaralgsordi@gmail.it

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