Acque minerali non in regola? Il cittadino, e non solo lo Stato, puo' farsi promotore di una causa davanti al giudice 'a tutela della salute'. Lo ha stabilito la Cassazione che ha accolto il ricorso di una signora romana, Rita V. che al momento del consumo di una bottiglia di acqua minerale acquistata al supermercato vi aveva trovato 'corpuscoli neri'. Il gip del tribunale di Roma aveva disposto l'archiviazione del procedimento sostenendo che soltanto lo Stato avrebbe potuto farsi promotore di una causa. Ma la Suprema Corte, all'indomani dell'inchiesta sulle acque minerali non in regola partita dal procuratore aggiunto di Torino, Raffaele Guariniello, ha dato ragione al consumatore riconoscendo che, 'fermo restando l'obbligo delle istituzioni nella protezione, anche per via giudiziaria, della salute come interesse pubblico
, deve riconoscersi l'autonomo interesse giuridico delle persone ad accedere alla giustizia a tutela della salute'. L'acquisto della confezione da sei bottiglie di acqua minerale risale al 6 marzo del 2000. Rita V. le compra in un supermercato di Formello ma, al momento del consumo della prima bottiglia, si rende conto che l'acqua non e' in regola. Scatta la denuncia e le bottiglie vengono analizzate dal presidio multizonale di prevenzione settore Tossicologico della Asl di Roma. Le analisi confermano che 'la bottiglia aperta contiene circa 200 ml. di liquido marroncino e sul fondo presenta corpuscoli neri, privi di odori caratteristici'.

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