La Corte penale internazionale è un tribunale che giudica alcuni gravi crimini di rilevanza internazionale, specificamente individuati nel suo statuto

Cos'è la Corte penale internazionale

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La Corte penale internazionale è un tribunale permanente, insediatosi all'Aia, nei Paesi Bassi, ove ha ancora oggi la propria sede. Pensata e voluta sin dal 1948 dall'ONU, la CPI è diventata realtà nel 1998 in seguito alla firma dello Statuto di Roma.

Essa giudica i soggetti (e non gli Stati) che, come privati o come organi statali, hanno commesso uno dei gravi crimini individuati dallo statuto della Corte e accomunati dalla loro rilevanza sovranazionale.

Cosa può fare la Corte penale internazionale

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La giurisdizione della Corte soggiace al principio di complementarietà: essa può esercitarsi solo quando lo Stato che avrebbe astrattamente la giurisdizione sul caso non vuole o non può perseguirlo con i propri tribunali.

Quali crimini giudica la Corte penale internazionale

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Più in particolare, la Corte penale internazionale giudica dei crimini che possono essere ricondotti alle seguenti quattro categorie:

  • genocidio;
  • crimini di guerra;
  • crimini contro l'umanità;
  • crimini di aggressione.

Per poter rientrare nella giurisdizione della CPI, i predetti crimini devono essere stati commessi sul territorio di uno stato aderente, anche da un individuo di uno Stato che non è parte della Corte.

Chi può rivolgersi alla Corte penale internazionale

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La Corte penale internazionale, come anticipato, si occupa dei crimini internazionali commessi dagli individui e non dagli Stati ed esercita i propri poteri sul territorio degli Stati che ne fanno parte, sebbene tramite apposita convenzione la giurisdizione può estendersi al territorio di ogni altro paese che ne faccia richiesta.

La giurisdizione della CPI, dunque, non è universale ma limitata ai Paesi ad essa aderenti.

Gli Stati che hanno aderito alla Corte penale internazionale sono centoventitré, tra i quali ventiquattro stati europei occidentali (compresa l'Italia), diciotto Stati europei orientali, ventotto stati latinoamericani e caraibici, venti Stati asiatici e dell'Oceania e trentatré Stati africani.

Trentadue paesi hanno solo firmato il relativo trattato, ma non lo hanno ratificato. Tra di essi ricordiamo gli USA, la Russia e Israele.

Tra gli Stati che non hanno né firmato né ratificato il trattato istitutivo della CPI merita di essere citata la Cina.

Si precisa che gli Stati che non hanno aderito alla Corte penale internazionale non sono obbligati a estradare i cittadini accusati dei reati che rientrerebbero nella sua giurisdizione.

Organi della CPI

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Gli organi della Corte penale internazionale sono quattro:

  • presidenza, composta dal presidente e da due vicepresidenti;
  • divisioni, composte dai giudici e suddivise in un numero di camere variabili;
  • ufficio del procuratore, composto dagli uffici investigativi, dal procuratore capo e dai procuratori;
  • cancelleria, della quale fa parte, oltre al cancelliere, un'unità di protezione per le vittime e i testimoni.

Vi è poi l'assemblea degli Stati aderenti allo Statuto, che pur non essendo un organo della CPI, ne è comunque parte costituente.

Valeria Zeppilli

Foto: 123rf.com
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