La patente di guida è il documento amministrativo necessario per la conduzione dei veicoli a motore ex art. 116 del Codice della Strada

Cos'è la patente di guida

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La patente di guida è un documento che abilita alla conduzione dei veicoli a motore. L'art. 116 del Codice della Strada vieta infatti la guida di ciclomotori, motocicli, tricicli, quadricicli e autoveicoli a coloro che non hanno conseguito la relativa patente di guida e, quando richieste, le opportune abilitazioni professionali.

Come si consegue la patente di guida

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Per conseguire la patente di guida è necessario presentare apposita domanda al competente ufficio del Dipartimento dei trasporti ed essere in possesso dei requisiti fisici e psichici richiesti. In presenza di questi presupposti è possibile sostenere gli esami abilitativi che prevedono una prova teorica e una pratica.

La procedura del rilascio della patente di guida coinvolge necessariamente determinate figure. La prima è l'autoscuola, che impartisce le lezioni di guida e si occupa di sbrigare le pratiche burocratiche necessarie per fa sostenere al candidato le prove d'esame. Il secondo invece è il medico, vediamo perché.

Requisiti fisici e psichici

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Il medico, come anticipato è una figura molto importante per chi deve prendere la patente. Il soggetto infatti per poter guidare non deve solo superare l'esame, ma essere anche in possesso dei presupposti fisici e psichici che lo rendono idoneo alla guida. Questo perché l'art. 119 del Codice della Strada prevede espressamente che, chi è affetto da malattie fisiche o psichiche o minorazioni fisiche, psichiche e funzionali che gli impediscono di guidare in condizioni di sicurezza, non può ottenere la patente di guida.

Sospensione

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Così come viene concessa, la patente di guida può essere sospesa se il soggetto che l'ha conseguita commette una violazione che prevede l'applicazione della pena amministrativa accessoria della sospensione. Dal punto di vista pratico il soggetto che subisce la sospensione della patente si vede ritirare il documento dall'agente accertatore che, per consentirgli di portare il veicolo nel luogo di custodia da lui indicato, gli rilascia un permesso provvisorio alla guida.

Del ritiro del documento, come effetto della sospensione, l'agente ne fa menzione nel verbale di contestazione della violazione, inviando copia di questo, unitamente alla patente, entro 5 giorni al Prefetto. Il trasgressore entro questo termine ha la possibilità di chiedere a questo organo un permesso di guida, limitatamente a certe fasce orarie, per non più di tre ore al giorno, per recarsi al lavoro.

Revoca

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Conseguenza ben più grave della sospensione della patente di guida è la revoca, che può essere disposta come sanzione amministrativa accessoria, quando in base a una sentenza passata in giudicato è stata accertata l'inesistenza dei requisiti morali previsti per poter conservare il titolo abilitativo o per il venir meno dei presupposti fisici o psichici richiesti per il suo rilascio.

In questi ultimi due casi, se la perdita dei requisiti è permanente, la revoca è definitiva, in altri invece, la revoca ha una durata variabile. Questo significa che prima di conseguire una nuova patente di guida è necessario il decorso di un determinato periodo di tempo, che varia in base alla gravità della violazione commessa.

Revisione

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La revisione della patente è una procedura che può essere attivata dal Prefetto o dalla Motorizzazione se si hanno dubbi sulla capacità del soggetto a conservarla, per il venire meno dei requisiti fisici o psichici necessari e in altri casi specifici previsti dalla legge, come quando ad esempio si sono esauriti i punti o si è stati coinvolti in un incidente stradale da cui è derivata anche la sospensione dell'abilitazione alla guida.

Il patentato in queste ipotesi, su richiesta della Commissione medica locale, può essere sottoposto a una visita e può dover sostenere un esame, simile a quello previsto per conseguire la patente.

Patente a punti

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Il funzionamento della patente a punti è disciplinato dall'art. 126 bis del Codice della Strada, il quale prevede che, quando si consegue, sulla stessa si hanno 20 punti. Quando il titolare commette delle infrazioni gli vengono decurtati un certo numero di punti, che varia in base alla gravità delle violazioni sommesse. I punti persi si possono acquistare sostenendo corsi di aggiornamento, che ne fanno recuperare 6, a meno che non si siano esauriti tutti e salvi specifici casi previsti dalla legge. I punti persi possono essere recuperati anche quando non si commettono infrazioni per almeno due anni. In questo caso sulla patente vengono accreditati due punti.

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