Con le modifiche al decreto Cura Italia, il Senato detta misure a tutela delle vittime di violenza domestica e di genere. Niente stop all'allontanamento immediato dalla casa familiare e più fondi ai rifugi

di Lucia Izzo - Le stringenti misure di contenimento messe in atto per contrastare l'emergenza legata alla diffusione del virus COVID-19 hanno costretto molti cittadini a rimanere a casa, limitando fortemente gli spostamenti. Per molte famiglie questo si traduce in una forzata e prolungata convivenza che rischia, in quelle situazioni già particolarmente allarmanti e problematiche, di veder aumentare i casi di maltrattamenti, nonché violenza domestica e di genere.

Ciò in quanto i divieti imposti in materia di circolazione delle persone rischiano di accentuare situazioni conflittuali preesistenti e a ciò si aggiunge la difficoltà per le vittime di potersi mettere in contatto agevolmente con le Forze dell'ordine o con i Centri Antiviolenza per denunciare le situazioni di disagio o di violenza o anche solo per chiedere indicazioni sulle iniziative da intraprendere per reagire.

Viminale: azioni di sensibilizzazione per violenza domestica e di genere

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Si tratta di un'emergenza che aveva già segnalato il Ministero dell'Interno, dipartimento pubblica sicurezza, in una Circolare dello scorso 27 marzo, a firma del capo della polizia Franco Gabrielli.

In tale sede è stato chiarito che, pur nella complessità operativa del periodo emergenziale in corso, le Articolazioni territoriali della Polizia di Stato e dell'Arma dei Carabinieri continueranno "ad assicurare quotidianamente tutti gli interventi necessari per tutelare le persone che subiscono violenza domestica con il ricorso a tutti gli strumenti normativi, procedimentali e strumentali (informatici e telematici) disponibili".

Nel testo rivolto a Carabinieri, Guardia di Finanza, Questure e Polizia di Stato, il Viminale ha anche colto l'occasione per incoraggiare la massima sensibilizzazione alla problematica in un contesto eccezionale come quello in atto, nonché la necessità di valorizzazione e sostegno attraverso un costante e puntuale richiamo all'osservanza di procedure di primo intervento da parte degli operatori degli uffici che svolgono attività di controllo. Ancora, è ritenuto indispensabile continuare ad assicurare anche il rispetto assiduo e scrupoloso nella successiva fase investigativa.

Il personale impiegato in tale delicato settore, precisa il Dipartimento, dovrà pertanto continuare a percepire la fondamentale rilevanza umana sociale e istituzionale del proprio ruolo anche nella situazione di straordinarietà.

ONU: rischio violenza domestica durante la quarantena

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Anche l'ONU, in un rapporto datato sempre 27 marzo 2020 e a firma del relatore speciale per la violenza contro le donne, Dubravka Simonovic ha voluto porre l'attenzione sul possibile e già riscontrato aumento dei casi di violenza domestica intensificato dalle misure restrittive adottato nel mondo.

"È assai probabile che i tassi di violenza domestica diffusa aumentino - ha avvertito Dubravka Simonovic poiché "per troppe donne e bambini, la casa può essere un luogo di paura e abuso. "Tale situazione si aggrava notevolmente in situazioni di isolamento, come quella imposta dalle misure adottate durante la pandemia di COVID-19" trattandosi di un momento in cui i rifugi e i servizi di assistenza disponibili per le vittime non ci sono oppure sono diminuiti, o ancora è difficile accedere a quelli ancora aperti.

Pur prendendo atto dei significativi sforzi messi in campo da tutti i paesi del mondo per contrastare il COVID-19, la relatrice sottolinea l'importanza di non abbandonare le donne e i bambini vittime di violenza domestica e incentiva gli Stati a far rimanere attive e ad intensificare le misure per contrastare la violenza domestica ai tempi del Coronavirus e per proteggere le vittime durante la crisi.

Violenza domestica: finanziate case rifugio e niente stop a convalida allontanamento

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In sede di conversione del D.L. Cura Italia, il Senato ha approvato diverse misure volte proprio a tutelare le vittime di violenza in questo periodo assai particolare di convenienza forzata. Merito del pressing messo a punto dalla commissione di inchiesta sul femminicidio e la violenza di genere di Palazzo Madama, presieduta dalla senatrice Valeria Valente (PD) la cui proposta emendativa ha trovato l'appoggio di tutte le forze politiche, unite contro la violenza fra le mura di casa ai tempi del Coronavirus.

In primis, è stato previsto uno stanziamento di 3 milioni di euro per l'anno 2020 volto a finanziare le case rifugio pubbliche e private esistenti su tutto il territorio nazionale, una smobilitazione di fondi che ha l'espresso scopo di sostenere l'emersione del fenomeno della violenza domestica e di garantire un'adeguata protezione alle vittime. La senatrice Valente ha altresì rammentato che è attivo anche il numero "1522" antiviolenza e rilanciato assieme alla ministra Elena Bonetti.

Un altro emendamento che è stato inserito nel testo definitivamente approvato, e che ora attende il via libera della Camera, ha chiarito che tra le udienze che il D.L. Cura Italia prevede che non vengano sospese durante l'emergenza rientrano anche quelle di convalida degli ordini di allontanamento immediato dalla casa familiare.

La senatrice Valente ha chiesto anche una maggior applicazione della misura dell'allontanamento urgente dalla casa famigliare (prevista dall'art. 384 del c.p.p.) affinché venga utilizzata anche per allontanare il maltrattante in caso di "reati come le minacce e le lievi lesioni".


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