Cos'è e come funziona la curva di Widmark sulla concentrazione ematica di alcool e quale valore probatorio assume in tema di guida in stato di ebbrezza

di Lucia Izzo - Il nostro ordinamento prende seriamente in considerazione la situazione di chi si trovi in stato di ebbrezza provocato dall'eccessivo uso di sostanze alcoliche. Infatti, l'assunzione di una dose di alcool oltre un certo limite ha l'effetto di alterare il comportamento della persona, rallentandone i riflessi e diminuendone le facoltà intellettive. Una situazione del genere non può non assumere un decisivo rilievo qualora la persona in stato di ebbrezza decida di mettersi alla guida, innescando così dunque il rischio di provocare incidenti stradali idonei a mettere in pericolo sia la propria che l'altrui incolumità.

Guida in stato di ebbrezza e misurazione del tasso alcolemico

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Per dissuadere da un simile comportamento, l'ordinamento italiano considera reato la guida in stato di ebbrezza alcolica e il Codice della Strada, agli artt. 186 e 186-bis, sanziona pesantemente la condotta di chi si mette alla guida dopo aver assunto bevande alcoliche e sotto l'influenza di queste.


Tuttavia, affinché lo stato di ebbrezza assurga al rango del penalmente rilevante, sarà necessario che il c.d. tasso alcolemico, ovvero il quantitativo di alcool etilico nel sangue, superi determinati limiti. Nel dettaglio, il Codice della Strada prevede che l'alcolemia, misurata in in g/l (grammi per litro), debba superare il valore di 0,8 g/l.


Il tasso alcolemico può essere rilevato nell'immediatezza tramite un esame strumentale che prevede l'utilizzo di un apposito apparecchio denominato etilometro, in grado di misurare la quantità di alcol nel sangue misurando la quantità di alcol nell'aria (al soggetto si chiede infatti di espirare in una bocchetta), oppure tramite le analisi del sangue.

La Curva di Widmark: cos'è e come funziona

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Nonostante il Ministero della Salute abbia predisposto una tabella con i livelli teorici di alcolemia raggiungibili dopo l'assunzione di bevande alcoliche

, in tema di prova scientifica del nesso causale nell'ambito della guida in stato di ebbrezza si è fatto sovente riferimento alla nota "Curva di Widmark" che esprime l'andamento della concentrazione ematica di alcool etilico nel tempo dopo una singola assunzione.

La regola della curva di Widmark afferma che la concentrazione di alcol ha un andamento crescente tra i 20 e i 60 minuti dall'assunzione, per poi assumere un andamento decrescente dopo aver raggiunto il picco massimo di assorbimento in detto intervallo di tempo.

In pratica, osservando la Curva di Widmark, appare evidente come la velocità di assorbimento non sia costante, con la conseguenza che la pendenza della curva "in salita" può assumere diversi valori. In particolare, il picco ematico viene raggiunto circa in 5-10 minuti a stomaco vuoto e in 40 minuti circa a stomaco pieno.

Circa 10 minuti dopo il picco ematico la concentrazione di alcool etilico nel canale circolatorio raggiunge un equilibrio tra la concentrazione ematica e parenchimale (cervello, reni, fegato). Inizia poi una fase discendente, di "smaltimento", la cui velocità dipende essenzialmente dal metabolismo del fegato.

Secondo la teoria di Widmark, in media, la velocità di smaltimento è di circa 7 grammi/h e, di conseguenza, l'alcolemia diminuisce di 0,15 g/L per ora (da 0,11 a 0,24 g/L/ora).

Valore probatorio della teoria di Widmark

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Posto che l'alcol nel sangue tende ad essere "smaltito" nel tempo, della regola espressa dalla Curva i giudici hanno fatto uso, in particolare, in occasione di rilevazioni avvenute a distanza di tempo dall'evento (es. dall'incidente stradale) allo scopo di dimostrare che l'imputato era effettivamente in stato di ebbrezza al momento dello stesso.

La Corte di Cassazione, tuttavia, ha più volte ribadito che "le tempistiche di assorbimento e di smaltimento delle sostanze alcoliche ingerite non costituiscono dati determinabili in astratto e validi per la generalità dei casi, poiché variano da soggetto a soggetto, dipendendo da numerosi fattori che sfuggono alla possibilità di astratta previsione" (cfr. sent. n. 45211/2018).

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In sostanza, la giurisprudenza ritiene che l'andamento generale stabilito dalla curva di Widmark non sia da solo sufficiente per condannare l'automobilista per guida in stato di ebbrezza, non potendo il giudice fondare la condanna sulla mera attribuzione di certezza assoluta di tale regola (cfr. Cass., sent. n. 38382/2019).

Le variabili che influenzano l'assorbimento e lo smaltimento dell'alcool

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Nel decidere, il giudice di merito sarà dunque tenuto a dimostrare la validità della Curva al caso concreto, illustrandone le fonti scientifiche, poiché tale regola non può applicarsi univocamente e in maniera oggettiva all'universalità dei soggetti.


Esistono, infatti, plurimi fattori soggettivi che possono alterare l'assorbimento dell'alcool nell'organismo e dunque discostare il singolo caso dalla regola generale posta dalla teoria di Widmark.


Lo stato di ebbrezza e lo smaltimento della "sbornia" possono essere influenzati dalla sensibilità individuale, dall'assuefazione, dall'ingestione delle sostanze alcoliche a stomaco pieno o a stomaco vuoto, dall'età, dalle condizioni fisiche e dall'uso cronico.


Il giudicante non può dunque ignorare, nella valutazione del singolo caso, tutte le variabili che influenzano l'assorbimento dell'alcool nel metabolismo limitandosi (erroneamente) ad assumere come scientifica la regola di Widmark.


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Foto: 123rf.com
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