Dopo Ivrea anche il tribunale di Firenze riconosce il nesso tra l'uso non corretto del telefonino e la malattia, condannando l'Inail

di Marina Crisafi - Non si è ancora spenta l'eco della sentenza del tribunale di Ivrea che ha riconosciuto il nesso tra l'utilizzo non corretto del cellulare e il tumore, che un'altra pronuncia di merito arriva a confermare il tutto.

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Stavolta a riconoscere il legame tra uso del telefono e malattia è il tribunale di Firenze e a renderlo noto sono gli avvocati Paolo Maresca e Dario Zangara, difensori di un addetto alle vendite che per ragioni di lavoro ha trascorso per oltre un decennio almeno 2 o 3 al giorno al telefono, contraendo una forma di tumore (neurinoma dell'ottavo nervo cranico).

Il nesso tra l'uso del telefono e la malattia

Anche in tal caso, il giudice di merito, dopo la conferma da parte del perito dell'"elevata probabilità di connessione tra uso del cellulare e malattia insorta", ha condannato l'Inail a corrispondere al lavoratore una rendita da malattia professionale. 

Per le motivazioni della sentenza, occorrerà attendere qualche tempo. 

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Foto: 123rf.com
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