Breve nota metodologica sull'esame del ricorso avanti la Corte europea

Avv. Francesco Pandolfi - Una volta inviato correttamente il ricorso alla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo, scatterà la fase dell'esame dell'atto.

Prima di vedere in che cosa consiste questo specifico esame, si intuisce che esso rappresenta l'ostacolo numero uno da superare per consentire all'atto di giungere all'attenzione della magistratura europea, ostacolo che, attesa la sua intima relazione con i tecnicismi tipici di questa procedura, risulterà sicuramente gestibile e si potrà quindi superare con l'assistenza (pur non obbligatoria in una prima fase) di un avvocato qualificato.

Dunque, bisogna tener presente che non uno ma diversi potranno essere gli esiti della valutazione di ogni singolo ricorso spedito alla Corte EDU e, in funzione dei casi, ciascun ricorso potrà essere assegnato ad un differente Organo (c.d. Formazione Giudiziaria) preposto al vaglio.

Gli esiti della valutazione del ricorso saranno questi:

1) ricorso inammissibile,

2) ricorso ripetitivo,

3) ricorso non ripetitivo.

Come evitare di far dichiarare inammissibile il ricorso?

Con una adeguata preparazione, stesura, rispetto delle formalità e spedizione così come volute e richieste dalla Corte. Sappiamo infatti che il ricorso sarà dichiarato inammissibile quando non rispetterà le condizioni minime e i requisiti necessari per una sua valida introduzione davanti la Corte; in tal caso verrà rimesso ad un giudice unico che esprimerà una propria decisione definitiva e irreversibile di inammissibilità.

Se il ricorso è ripetitivo?

In questo caso la Corte non farà altro che verificare la corrispondenza del contenuto del ricorso con altri già vagliati in precedenza e riguardanti il medesimo Stato; a questo punto l'organo deputato all'analisi sarà un comitato di tre giudici.

Questa è una situazione dove si potrà avviare un primo contatto con la Corte Edu, che comunicherà per iscritto eventuali informazioni riguardanti la procedura.

Cosa succede se il ricorso non è ripetitivo?

Verrà assegnato ad una camera composta da sette giudici, la cui decisione potrà essere di ammissibilità se ritiene di poter giungere ad un esame del merito della vicenda oppure di inammissibilità; in ogni caso è questo il momento in cui lo Stato prenderà conoscenza della procedura instaurata potendo ovviamente presentare le sue memorie ed osservazioni punto per punto.

Anche qui, il consiglio è di esaminare e studiare con la dovuta attenzione gli scritti difensivi dello Stato in quanto saranno comunicati al ricorrente: sussistendone i presupposti, sarà opportuno redigere una nota di replica ancor più circostanziata dello stesso ricorso (ricordiamo i rigorosi criteri per la redazione dell'atto introduttivo su apposito formulario fornito dallo stesso organo sovranazionale).

In caso di ricorso meritevole, giungerà il momento della nomina formale dell'avvocato.

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Francesco Pandolfi
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Si occupa principalmente di Diritto Militare in ambito amministrativo, penale, civile e disciplinare ed и autore di numerose pubblicazioni in materia.
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