La Suprema corte, nel risolvere il caso di specie - plurimi atti di rivendita e riacquisto di immobili da adibire a prima casa di abitazione - fornisce l'interpretazione corretta delle norme concernenti appunto tale agevolazione fiscale, in particolare con un'interpretazione autentica: "il legislatore (…) non ha inteso agevolare meri progetti di future (ed eventuali) sistemazioni abitative, ma attuali e concrete utilizzazioni degli immobili acquistati come abitazioni da parte degli acquirenti che ne siano privi o ne siano rimasti privi a seguito di rivendita di altro in precedenza acquistato".
Ciò che va accertato nel merito è la sussistenza di intento abitativo, intento che va provato con l'adozione della residenza anagrafica presso l'immobile acquistato. Tale prova non è stata raggiunta poiché l'interessato non ha provveduto a trasferire tempestivamente la residenza anagrafica presso l'immobile acquistato dopo la vendita del primo.
Qui sotto in allegato il testo della sentenza.
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