Dietrofront della cassazione e giro di vite contro gli stupri di gruppo. La Suprema Corte, che poco più di due mesi fa aveva detto no al carcere preventivo in caso di stupro di gruppo, essendo possibili misure cautelari alternative, sembra aver cambiato idea. Con la sentenza 15211/2012 La terza sezione penale spiega ora che il carcere preventivo può essere applicato a chi è accusato di stupro di gruppo. "La previsione di un trattamento sanzionatorio piu' grave - si legge in sentenza
- si connette al riconoscimento di un peculiare disvalore alla partecipazione simultanea di piu' persone, in quanto una tale condotta partecipativa imprime al fatto un grado di lesivita'piu' intenso sia rispetto alla maggiore capacita' di intimidazione del soggetto passivo e al pericolo della reiterazione di atti sessuali violenti sia rispetto ad una piu' odiosa violazione della liberta' sessuale della vittima nella sua ineliminabile essenza di autodeterminazione". Insomma un ripensamento rispetto a quanto precedentemente affermato (vedi Stupro di gruppo, no a obbligo di carcere Cassazione: "Possibili misure alternative"). Con questa nuova sentenza la Cassazione ha accolto il ricorso della Procura presso il Tribunale per i minorenni di Ancona che si era opposta alla liberazione di tre indagati per stupro di gruppo commesso ai danni di una quindicenne. Il tribunale della libertà aveva deciso per la liberazione perché il quadro indiziario nei confronti degli indagati si fondava solo sulle dichiarazioni della persona offesa e d appariva equivoco. Il caso finiva davanti ai giudici di piazza Cavour che hanno annullato l'ordinanza impugnata rinviando il caso al tribunale della libertà che dovrà ora verificare se ricorrono gravi indizi di colpevolezza, tenendo presente anche "la previsione di un trattamento sanzionatorio piu' grave" data la "piu' odiosa violazione della liberta' sessuale di una vittima" di uno stupro di gruppo.
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