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E' aggravato il furto di un portafogli in ospedale

La Cassazione ravvisa l'aggravante della destrezza per il ladro che con particolare abilità sottrae il portafoglio dalla borsa di una visitatrice in ospedale ed elude la vigilanza


Furto con destrezza

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Furto con destrezza per il soggetto che, eludendo la vigilanza, entra nella stanza di un ospedale e approfittando della momentanea assenza della visitatrice della paziente fuori stanza, impegnata in una telefonata, con un gesto abile e rapido sottrae dalla sua borsa, lasciata all'interno della stanza, il portafoglio. Questa la decisione contenuta nella sentenza della Cassazione n. 25485/2021 (sotto allegata).

Nella vicenda, la Corte di Appello conferma la sentenza di condanna di primo grado per il furto del portafogli di una visitatrice di una paziente ricoverata in ospedale. Furto aggravato dalla destrezza e dall'aver commesso il reato su cose esistenti all'interno di un edificio pubblico.

L'imputato contesta l'aggravante della destrezza

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Ricorre in Cassazione l'imputato sollevando i seguenti motivi.

Corretto il riconoscimento della destrezza stante l'abilità del ladro

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La Corte di Cassazione adita però rigetta il ricorso, in quanto, contrariamente a quanto affermato dall'imputato e in linea con le S.U richiamate dall'imputato, è emerso che lo stesso in realtà ha tenuto una condotta "particolarmente abile" che quindi merita la contestazione dell'aggravante.

Lo stesso infatti ha approfittato dell'allontanamento dalla stanza della visitatrice ed è riuscito a eludere la vigilanza. Dal momento inoltre che lo stesso ha compiuto il gesto in presenza della paziente e un'altra persona, è evidente che il gesto è stato compiuto con grande velocità e abilità. Lo stesso è infatti comunque riuscito a estrarre il portafoglio dalla borsa presente all'interno della stanza dell'ospedale approfittando dell'allettamento della suocera della vittima, che ha reagito solo gridando per attirare l'attenzione della persona offesa, impegnata fuori stanza in una telefonata.

Manifestamente infondato poi il secondo motivo. La corte ha valorizzato quanto emerso dal verbale dei carabinieri e dalla deposizione della persona offesa, da cui emerge che l'imputato, dopo il furto è stato trovato nei pressi dell'ospedale con, all'interno del suo portafoglio, l'assegno che fino a poco tempo prima si trovava all'interno di quello della persona offesa. Fatti dai quali si ricava senza dubbio il collegamento tra l'imputato e il fatto appena verificatosi.

La Corte rileva inoltre un segnale d'inammissibilità del ricorso dal momento che contesta la violazione dell'art 192 c.p.p comma 2, che non è consentito per censurare l'omessa valutazione degli elementi di prova acquisiti.

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Data: 10/07/2021 15:00:00
Autore: Annamaria Villafrate