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Legge di delegazione europea: ok a copyright e presunzione d'innocenza

Approvata dal Senato in via definitiva la legge di delegazione europea 2019-2020 per dare attuazione a 39 direttive e uniformarsi a 16 regolamenti


Via libera definitivo del Senato alla legge di delegazione europea

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Il Senato da il suo Ok definitivo alla legge di delegazione europea per gli anni 2019 e 2020 (sotto allegata), consentendo in questo modo di dare attuazione a 39 Direttive Europee. Tante le materie sulle quali il Governo è chiamato a deliberare: dal whistleblowing al diritto d'autore, dal copyright alle comunicazioni elettroniche, dalle energie rinnovabili alla presunzione d'innocenza. Delega che viene conferita con l'imperativo da parte del Governo di rispettare i principi e i criteri direttivi anche della presente legge e "tenendo conto delle eccezionali conseguenze economiche e sociali derivanti dalla pandemia di COVID-19."

Delega che contempla anche l'adozione, entro due anni dall'entrata in vigore di questa legge, di disposizioni contenenti sanzioni penali o amministrative per le violazioni di obblighi contenuti in direttive europee recepite o in regolamenti UE per i quali non siano già previste sanzioni penali o amministrative. Vediamo gli argomenti più interessanti contenuti dalla legge di delegazione.

Sistemi audiovisivi e radiofonici nel rispetto dei minori

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In merito ai sistemi audiovisivi e radiofonici il Governo è delegato a emanare un nuovo TU in grado di:

Banda larga accessibile a tutti

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Il Governo è delegato a emanare un nuovo codice delle comunicazioni elettroniche anche al fine di semplificare la connettività, garantire l'accesso generalizzato alle reti ad altissima velocità a tutti, evitando zone senza copertura. Il tutto a prezzi adeguati e con possibilità di scelta. Mettere mano infine anche alla disciplina dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, per rafforzarne l'indipendenza.

Copyright e diritti connessi nel mercato unico digitale

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Il Governo nell'esercizio della delega necessaria ad attuare la direttiva UE 2019/790 sul diritto d'autore e sui diritti connessi nel mercato unico digitale deve, tra l'altro prevedere che "nel caso di utilizzo online delle pubblicazioni di carattere giornalistico da parte dei prestatori di servizi della società dell'informazione trovino adeguata tutela i diritti degli editori, tenendo in debita considerazione i diritti degli autori di tali pubblicazioni." L'esecutivo deve altresì "definire la quota adeguata dei proventi percepiti dagli editori per l'utilizzo delle pubblicazioni di carattere giornalistico destinata agli autori, tenendo in particolare considerazione i diritti di questi ultimi." Il Governo infine è tenuto a "definire la quota del compenso spettante agli editori nel caso in cui l'opera sia utilizzata in virtù di un'eccezione o di una limitazione, tenuti in debito conto i diritti degli autori."

Presunzione d'innocenza

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All'art. 1, comma 1 dell'allegato A si dispone la delega al Governo per l'attuazione della Direttiva UE 2016/343 che rafforza alcuni aspetti della presunzione d'innocenza e del diritto di presenziare al processo nei procedimenti penali.

Della direttiva finalizzata a creare una comune cultura giudiziaria in ambito europeo si segnalano in particolare i considerando n. 19 e 20.

Il primo dispone che: "Gli Stati membri dovrebbero adottare le misure necessarie per garantire che, nel fornire informazioni ai media, le autorità pubbliche non presentino gli indagati o imputati come colpevoli, fino a quando la loro colpevolezza non sia stata legalmente provata. A tal fine, gli Stati membri dovrebbero informare le autorità pubbliche dell'importanza di rispettare la presunzione di innocenza nel fornire o divulgare informazioni ai media, fatto salvo il diritto nazionale a tutela della libertà di stampa e dei media."

Il secondo che: "Le autorità competenti dovrebbero astenersi dal presentare gli indagati o imputati come colpevoli, in tribunale o in pubblico, attraverso il ricorso a misure di coercizione fisica, quali manette, gabbie di vetro o di altro tipo e ferri alle gambe, a meno che il ricorso a tali misure sia necessario per ragioni legate al caso di specie in relazione alla sicurezza, ad esempio al fine di impedire che indagati o imputati rechino danno a se stessi o agli altri o a beni, o al fine di impedire che gli indagati o imputati fuggano o entrino in contatto con terzi, tra cui testimoni o vittime."

Le altre materie della delega

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Non meno importanti e interessanti le deleghe al Governo finalizzate ad attuare le direttive Ue che si occupano di:

Data: 22/04/2021 12:00:00
Autore: Annamaria Villafrate