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Arriva la nuova tassa sui rifiuti in mare: si pagherà con la Tari

Il ddl Salvamare diventato legge, tra le tante novità, prevede che i costi della gestione dei rifiuti raccolti in mare gravino su tutta la comunità con una componente specifica nella bolletta Tari


Legge Salva mare: gli obiettivi

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Arriva la nuova tassa sui rifiuti in mare. E sarà inserita nella bolletta della Tari. È quanto prevede il ddl Salvamare approvato in via definitiva dal Senato l'11 maggio 2022 (leggi Ddl Salva mare: cosa prevede).

Il testo, presentato quando il dicastero dell'ambiente era guidato dall'ex ministro Costa, persegue il nobile fine, come recita l'art. 1, di "contribuire al risanamento dell'ecosistema marino e alla promozione dell'economia circolare, nonché alla sensibilizzazione della collettività per la diffusione di modelli comportamentali virtuosi volti alla prevenzione dell'abbandono dei rifiuti in mare, nei laghi, nei fiumi e nelle lagune e alla corretta gestione dei rifiuti medesimi".

Ddl Salvamare: le novità

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In sostanza, con la nuova legge viene dichiarata "guerra alla plastica in mare", viene disciplinata la gestione e il riciclo dei rifiuti accidentalmente pescati (Rap) e dei rifiuti volontariamente raccolti (RVR), stabilendo che gli stessi siano assimilati ai rifiuti delle navi e che possano essere conferiti, una volta che l'imbarcazione giunge in porto, gratuitamente negli appositi centri di raccolta urbani.

Inoltre, prevede che tutto il materiale di origine vegetale spiaggiato dalle mareggiate o trascinato dai fiumi non venga considerato come un rifiuto ma venga riutilizzato o usato come biomassa per produrre energia.

Il provvedimento va ad introdurre anche dei meccanismi premiali per gli "spazzini del mare" che rispettano gli obblighi di conferimento previsti e prevede iniziative di sensibilizzazione e campagne di pulizia.

Tassa sui rifiuti in mare nella Tari

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Tuttavia, al fine di coprire i costi della gestione dei rifiuti accidentalmente pescati, la nuova legge prevede (art. 2, comma 7) che gli stessi siano distribuiti sull'intera collettività nazionale (in modo da non gravare soltanto sui comuni dove vengono conferiti) e che vengano inseriti nella tassa sui rifiuti con specifica componente separata dal resto della tariffa.

Sarà l'Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente (Arera) a definire criteri e modalità della nuova voce in bolletta, indicandola distintamente negli avvisi di pagamento rispetto alle altre componenti della Tari.

Data: 15/05/2022 22:00:00
Autore: Marina Crisafi