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Cassazione: prestare la casa a una prostituta è reato

Solo l'affitto a prezzi di mercato non rende perseguibile il locatore, il comodato gratuito fornisce un aiuto concreto alla prostituzione


di Marina Crisafi - Prestare la casa alla squillo è reato perché incentiva l'esercizio della prostituzione. Lo ha affermato la terza sezione penale della Cassazione con la sentenza di oggi n. 13229/2016 (qui sotto allegata), confermando la condanna nei confronti di un uomo per favoreggiamento del meretricio per avere dato in comodato gratuito una stanza del suo pied a terre ad una donna, consentendole così di esercitare la prostituzione.

Per il Palazzaccio, infatti, "il comodato essendo a titolo gratuito, sottintende la preminente finalità di agevolare l'esercizio della prostituzione altrui e risulta, dunque, pienamente idoneo ad integrare la condotta punita dalla disposizione incriminatrice, che si concretizza in qualunque comportamento che abbia effetto di facilitazione".

Una situazione del tutto diversa rispetto alla concessione in locazione di un immobile ad una prostituta, che, sebbene nella consapevolezza dell'uso che questa ne faccia, se affittato a prezzi di mercato, non integra alcun reato di favoreggiamento per il locatore (leggi: "Cassazione: affittare un appartamento a una prostituta a prezzo di mercato non è reato").

https://www.studiocataldi.it/articoli/19618-cassazione-affittare-un-appartamento-a-una-prostituta-a-prezzo-di-mercato-non-e-reato.asp

A nulla valgono le scuse dell'uomo che sosteneva di avere locato l'appartamento per incontrarsi con la sua compagna e che aveva soltanto ospitato la donna non sapendo che esercitasse la prostituzione. Per gli Ermellini, l'offerta gratuita dell'unica stanza arredata della casa non poteva che essere giudicata come un aiuto concreto alla sua attività, avendole messo a disposizione un luogo dove ricevere i clienti.

Data: 01/04/2016 21:00:00
Autore: Marina Crisafi