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Governo: Def approvato e tesoretto rinviato. Ora parola alle Camere e poi in volo verso Bruxelles

di Marina Crisafi - Approvato ieri sera, il Def è stato inviato alle Camere per l'esame per essere pronto per l'Ue entro fine mese


di Marina Crisafi - Senza grosse sorprese, il Governo ha approvato nella tarda serata di ieri (dopoil rinvio del Cdm convocato per le 10) ilDef, al grido di “niente tasse daaumentare” annunciato nei giorni scorsi.

Confermati, dunque, i numeri del documento economico e finanziarioillustrati martedì scorso che prevedono per il 2016 una manovra di 10 miliardi, da “recuperare” attraverso la spending review e la razionalizzazionedelle risorse.

Ma non saranno richiesti ulteriori sacrifici ai cittadini né disposti aggraviagli enti locali, rassicurando così regioni e comuni già sul piede di guerra perchéconvinti di “avere già dato”.

Del resto, il Def, come ha affermato lo stesso premier “non è una legge di stabilità”, ma untesto programmatico, una sorta di “fotografia”della situazione economica esistente, che analizza le principali variabilimacroeconomiche (pil, debito, deficit, disoccupazione, ecc.) e contieneindicazioni per l'anno in corso e il triennio a venire, senza misure operative.

In definitiva, una strategia che unita al piano sulle riforme, fornisce unaprevisione di quello che verrà.

Quanto al Pil, le previsioni seppurprudenti sono di crescita: +0,7% nel2015, + 1,4% nel 2016 e +1,5% nel 2017, mentrepareggio di bilancio e azzeramento del debito sono confermati, rispettivamente,per il 2017 e il 2018.

Sui tagli alla spesa pubblica, invece, si opererà nel senso dellarazionalizzazione, nei diversi settori di intervento ipotizzati (leggi “Governo: AAA 10 miliardi cercasi per il Def” https://www.studiocataldi.it/news_giuridiche_asp/news_giuridica_18040.asp),tra cui, in primis, quello sanitario,considerato che, come dichiarato dallo stesso Renzi “non è normale che ci siano regioni con 7 province e 22 Asl”.

Venendo, infine, al “tesoretto”ritrovato tra le pieghe del Def, vera novità di interesse per tutti gliitaliani, per il momento è stato ripostonel forziere nell'attesa di decidere come spenderlo.

Il “bonus”, come preferisce chiamarlo il Governo, nasce dallo scostamento dello0,1% tra l'indebitamento tendenziale (2,5% del Pil, verso il quale volge l'economiaitaliana) e quello programmatico (2,6% del Pil concordato con l'Ue), e vale circa 1,6 miliardi di euro.

L'utilizzo delle risorse aggiuntive verrà dunque deciso nelle prossime settimane, probabilmente peril welfare, con misure contro lapovertà o per allargare il target degli esclusi dal beneficio degli 80 euro.

Intanto, l'opposizione, già partita all'attacco, parla di speculazioni eproclami in vista delle prossime elezioni amministrative.

Nel frattempo, il Def, coi suoi capitoli relativi al programma distabilità del Paese e a quello di riforma, viaggia veloce verso le Camere perricevere l'ok e volare verso Bruxellesentro fine mese, nel termine previsto dai trattati europei.

Data: 11/04/2015 11:32:00
Autore: Marina Crisafi