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Divorzio: se l'ex marito va in pensione l'assegno va rivisto anche se lui è facoltoso



La diminuzione del reddito edella capacità lavorativa, in ragionedell'età e del pensionamento, costituisconoelementi di incontestabile variazione della situazione patrimoniale dell'obbligatoche, sebbene non drammatici, determinanola modifica delle condizioni di divorzio e del relativo assegno di mantenimento.

Lo ha ricordato la Cassazione (sestasezione civile) nell'ordinanza n. 17030/2014, rigettando il ricorso di una ex moglie contro una sentenzadella Corte d'Appello che aveva diminuito l'importo dell'assegno divorzile acarico del marito.

Infatti, nonostante, l'uomo fosse abbastanza ricco, essendo proprietario diun ingente patrimonio immobiliare, da cui ricavava (e poteva ulteriormentericavare) redditi da locazione, nonché in possesso di notevoli disponibilitàfinanziarie, nel tempo aveva ridotto la propria capacità di produzione direddito, essendosi ritirato dal lavoro con una pensione di oltre 30.000 euroannui. La moglie invece era solo comproprietaria con l'ex, dell'appartamento incui abitava con il figlio percependo una pensione di poco superiore a 10000euro annui. La donna ricorreva, pertanto, in Cassazione, contestando il peggioramento delle condizioni economiche dell'exconiuge e chiedendo l'elevamento o quanto meno il ripristino dell'assegnocorrisposto precedenza.

Pur sussistendo una disparità di reddito tra le parti, la condizioneeconomica dell'ex marito, secondo la Cassazione, era comunque mutata in peiussubendo una incontestata riduzione del reddito mensile. Tanto è bastato per rivedere le condizioni del divorzio e ridurre,seppur lievemente, l'assegno acarico dell'uomo, respingendo il ricorso.

Data: 18/08/2014 16:00:00
Autore: Marina Crisafi