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Tribunale di Roma. Malattia contratta dal militare in servizio in Bosnia. La responsabilità del Ministero della Difesa



Avv.Francesco Pandolfi, specializzato in diritto militare.

Malattiacontratta dal militare in occasione di servizio in Bosnia, responsabilità del Ministero della Difesa,sentenza del Tribunale civile di Roma n° 17270/12.

La scelta volontaria del militare di recarsi in sitibellici non scrimina la responsabilità del Ministero della Difesa, benconsapevole delle zone "a rischio" ove esistevano materiali tossicidi vario tipo ( utilizzati dall'ignaro militare ).

Purnon esistendo unarisposta certa e incontestabile circa l'ammissione o l'esclusione del nesso dicausalità materiale tra la malattia tumorale contratta in occasione di servizioe il contatto e l'esposizione con sostanze inquinanti in alcuni periodi di missionesvolti dal militare in Bosnia, può tuttavia ammettersi un ruolo concausale tral'esposizione e la malattia, da cui consegue per l'effetto il diritto alrisarcimento del danno alla salute.

Nella fattispecie, il Capitano dell'Esercito Italiano Mxxxx conveniva in giudizioil Ministero della Difesa in persona del Ministero p.t. onde ottenere ilrisarcimento dei danni patrimoniali, biologici, morali ed esistenziali subiti per avercontratto un linfoma nella variante sclero nodulare in occasione del servizioprestato nella Missione internazionale di Pace in Bosnia.

All'epoca delservizio egli era capitano in servizio permanente effettivo dell'EsercitoItaliano presso il Comando Logistico dell'Esercito; aveva iniziato la suacarriera militare nel 1990 presso la Scuola delGenio in qualità di A.U.C. (Allievo Ufficiale di Complemento): promossoSottotenente, era stato assegnato successivamente al 6 Reggimento GenioPionieri; aveva quindi vinto il concorso per il reclutamento di Sottotenentidelle varie Armi ed era rientrato in servizio nel 1993 presso il 21 ReggimentoGenio Pionieri ove rimaneva effettivo sino all'11 luglio 1999.

Indi, venivapromosso con il grado di Capitano; oltre a partecipare a diversi corsi dispecializzazione (tra cui: il corso B.O.E. - Corso di Bonifica Esplosivi), ilcorso antisabotaggio ed altri corsi minori, nel 1996 aveva preso parte allamissione IFOR in Bosnia; nel 1998, in occasione dei soccorsi prestati allepopolazioni dei Comuni di Sarno e Quindici, colpiti dall'alluvione del 5 maggiodello stesso anno, il Cap. M. aveva avuto le prime avvisaglie di unaggravamento del suo stato di salute.

Rientrato in sededopo le ferie estive, gli era stata diagnosticata una particolare forma dineoplasia maligna ed esattamente un "linfoma o morbo di Hodgkin nellavariante sclero - nodulare, in fase cellulare al 3 stadio B"; iniziato iltrattamento chemioterapico, il militare aveva concluso i cicli di terapia concure radioterapiche.

In relazione allasopra accennata condizione di salute, il Cap. M. era stato posto in aspettativaper convalescenza,quindi era stato giudicato dagli organi della Sanità Militare "idoneo al servizio militare incondizionato"; non essendosiverificatisi poi segni di recidiva della malattia, egli aveva proseguito controlliin "follow up".

Nel 2001 il militareaveva ottenuto in sede il riconoscimento dell'equo indennizzo per infermitàderivata da causa di servizio presso la Commissione Medico- Ospedaliera delcentro Militare di Medicina Legale di Roma: ilgiudizio positivo all'accertamento che l'eziopatogenesi della patologianeoplastica insorta ai suoi danni era derivata daun insieme di fattori anche di inquinamento ambientale dipendenti quindi causadi servizio.

Successivamente egliaveva quindi proposto al TAR Lazio azione di responsabilità contrattuale neiconfronti dell'Amministrazione datrice di lavoro per tutti i danni, patrimoniali e non, sofferti in relazione allacitata patologia giudicata dipendente da causa di servizio, ma in relazione adetto ricorso non era ancora stata fissata udienza di trattazione.

Nella diversa sedecivilistica il militare aveva chiesto la condanna del Ministero al risarcimentodi tutti i danni subiti a titolo diresponsabilità extracontrattuale; specificava che durante la missione in Bosniae nella Repubblica serba aveva contribuito alla sistemazione di numerosi trattistradali, talvolta mediante scarificazione, ricarica, finitura del mantostradale e realizzazione di opere idriche; alla riparazione di alcune tratte diacquedotti mediante il rifacimento del manto stradale,ovvero mediante la rimozione/sgombero di macerie e lo spostamento difortificazioni preesistenti; allo scavo per l'interramento di condutture delgas; allo spostamento di un treno, per la riapertura totale della viabilitàstradale.

Aveva inoltrecompiuto, a favore del contingente, ulteriori, diversi interventi nelle varieinfrastrutture ove sono collocati i reparti della Brigata, ed in particolare:completamento e nuove realizzazioni, con sbancamenti e ricarica, di areeadibite a parcheggio ovvero per ricavare altri spazi alloggiativi;realizzazione di strutture in legno ed eternit per le relative coperture; avevapartecipato inoltre all'operazione "Vu." con la quale si eraprovveduto alla distruzione del materiale esplosivo rinvenuto in un sitodichiarato non autorizzato dall'ARRC (tra il materiale in questione era statomovimentato e distrutto, tra l'altro: cartucciame cal. 40 mm.; razzi da 122 mm.KBKTM; razzi da 122 mm. M.91).

Attribuendo undiretto nesso causale tra la malattia tumorale che l'aveva colpito e l'ambientemalsano nel quale era stato costretto ad operare, con rischi a lui non noti maben conosciuti dagli odierni convenuti (ricerche condotteda laboratori e centri federali degli U.S.A. seguite da ulteriori studi e ricerche sino all'emanazionedelle c.d. "Regole d'Oro - Norme di protezione U.S.A. per la Somalia inmerito alle debite protezioni e precauzioni da apprestare ed impartire aimilitari che si trovavano ad operare nei contesti bellici nei quali erano statiesplosi armamenti all'Uranio Impoverito, regole integrate da un"Memorandum" del 16.8.1993 emanato dal "Department of the Army -Office of the Surgeon General", cui aveva fatto seguito la conferenzastampa di Bagnoli del 1995, alla quale aveva partecipato il Generale Mambrini.Comandante FOZ SUD - EST Europa, conferenza nel corso della quale erano stateillustrate le armi ed i mezzi utilizzati in Bosnia tra cui gli A - 10 chesparano proiettili all'Uranio Impoverito, nonché la Commissione Parlamentareinchiesta sui casi di morte e gravi malattie che avevano colpito il personale militare impiegato nelle missioni internazionali dipace, sulle condizioni della conservazione e sull'eventuale utilizzodell'uranio impoverito nelle esercitazioni militari sul territorio nazionale, eda provvedimenti successivi adottati dallo Stato Italiano) il militare chiedeva,pertanto, dichiararsi la responsabilità aquiliana del Ministero ex comb. disp.artt. 32 Cost. artt. 2087 e 2043 ovvero dichiararsi la responsabilità aquilianadel predettoi ex comb. disp. degli artt. 32 Cost. 2043 c.c. e 40 c.p.; in subordine, ex art. 2050 c.c.

La difesa erarialechiedeva quindi il rigetto delle richieste ex adverso formulate.

I c.t.u. concludevano quindi che il militare attore,in conseguenza degli eventi descritti, aveva subito un periodo di inabilità temporanea assoluta di 9mesi ed un danno da invalidità permanente valutabile nella misura del 25/30%, secondo i comuni barèmesvalutativi; il Giudice condivideva lerisultanze della c.t.u. nonostante le incertezze preliminarmente espresse inordine al nesso causale, da ritenersi però del tutto sconfessate dallacorposa documentazione elencata nella parte narrativa e dallo stessoriconoscimento della causa di servizio all'attore, elevando in via definitivala percentuale della invalidità permanente in ragione del 30%.

Per completezza rilevava il Giudice, accordandoil risarcimento dei danni così come lamentati, che la volontarietà diesercitare una certa professione e di andare in siti bellici non valeva inalcun modo a scriminare la responsabilità del Ministero della Difesa, benconsapevole dei rischi - sopra descritti - delle zone "a rischio" perl'esistenza di materiali tossici utilizzati nelle operazioni belliche nonchédegli effetti radioattivi, chimici e biologici aiquali era esposti chiunque si trovasse in detti luoghi, in particolare l'ignaropersonale militare, non posto al corrente di taletipo di rischi.

Studio Legale Pandolfi avv. Francesco Pandolfi

francesco.pandolfi66@gmail.com


Data: 12/05/2014 10:00:00
Autore: Avv. Francesco Pandolfi