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Cassazione: assegno di divorzio a carico dell'eredità e vizio giudiziale di ultrapetizione



di Licia Albertazzi - Corte di Cassazione Civile, sezione prima, sentenza n. 14195del 6 giugno 2013.Nelcaso di specie l'ex marito, a seguito di passaggio in giudicato della sentenza nondefinitiva di divorzio, muore in pendenza di giudizio di primo grado vertentecirca il diritto all'assegno di mantenimento. La causa viene riassunta dall'exmoglie nei confronti degli eredi dell'ex coniuge, i figli e la seconda moglie.La domanda di assegno di divorzio postoa carico dell'eredità è stata accolta in primo grado e confermata anche nelsecondo.

Avversotale statuizione ha promosso ricorso per Cassazione la seconda moglie deldefunto, affermando che la domanda di assegno a carico dell'eredità non sarebbemai stata formulata in fase di riassunzione, essendo incorso il giudice dimerito in vizio di ultrapetizione; l'ex moglie avrebbe in effetti agito per l'ottenimentodell'assegno nei soli confronti dell'exmarito, deceduto in corso di causa. In ogni caso, l'onere di versamentodell'assegno di divorzio non sarebbe trasmissibileagli eredi. “Soltanto una paleseforzatura consentirebbe di attribuire al riferimento all'avvenuto decesso delsig. (…) e alla formulazione della domanda nei confronti delle eredi delmedesimo (…) il significato di introduzione in giudizio di una pretesa diassegno a carico dell'eredità”.

LaSuprema Corte riscontra sufficienti elementi per procedere alla decisione nelmerito. Accoglie il ricorso ed assegna all'ex moglie un assegno divorzile ilcui importo deve essere calcolato “condecorrenza dalla data del passaggio in giudicato della sentenza di cessazionedegli effetti civili del matrimonio concordatario alla data della morte dell'obbligato”.

Data: 14/06/2013 09:35:00
Autore: Licia Albertazzi