Sì della Camera all'Italicum che diventa la nuova legge elettorale. Ora manca solo la firma di Mattarella

di Marina Crisafi - Tra quello che è stato definito l'Aventino delle opposizioni, che hanno abbandonato in massa l'aula di Montecitorio prima del voto, e l'esultanza del premier e della maggioranza che l'ha votata, alla fine la Camera oggi ha dato il via libera definitivo al nuovo sistema elettorale, ultimando l'iter parlamentare della legge avviato proprio a Montecitorio nel marzo dello scorso anno e successivamente licenziato dal Senato a gennaio 2015.

Dopo tre scrutini finali, con l'ultimo segreto, l'Italicum è diventato quindi la nuova legge elettorale (dopo Mattarellum e Porcellum che l'hanno preceduta) con 334 sì, 61 no e 4 astenuti.

Ora si attende soltanto la firma del capo dello Stato, mentre incalzano già le polemiche sull'ok o meno del Colle.

 

Ecco cosa cambia con la nuova legge:


- Premio di maggioranza

Il sistema delineato con l'Italicum è proporzionale con premio di maggioranza (340 seggi) alla lista (e non alla coalizione) che supera il 40% dei consensi.

Laddove nessun partito riesca a raggiungere tale percentuale si svolge un secondo turno (ballottaggio) tra i due partiti che hanno ricevuto più voti per l'assegnazione del premio.

Gli altri partiti, invece, dovranno ripartirsi i 290 seggi residui (su 630 totali) in base alla percentuale di voti ottenuti.

 

-     Soglia di sbarramento

Oltre al premio di maggioranza, il nuovo sistema elettorale (su base proporzionale) prevede una soglia di sbarramento del 3%.

Entreranno alla Camera, pertanto, soltanto i partiti che avranno superato tale percentuale minima.

 

- 100 Collegi

Per quanto riguarda l'assegnazione dei seggi alla Camera, gli stessi verranno assegnati sulla base delle percentuali dei voti ottenuti dai partiti a livello nazionale suddivisi su 100 collegi, in ognuno dei quali verranno eletti 6 o 7 deputati.

Solo in Trentino Alto Adige e in Valle D'Aosta si continuerà a votare con collegi uninominali come durante il Mattarellum.

 

- Capilista bloccati e preferenze

Nei 100 collegi previsti ogni partito potrà presentare una lista di 6-7 candidati.

Tra questi il "capolista" è bloccato, verrà cioè eletto automaticamente se scatta il seggio a prescindere dalle preferenze espresse dagli elettori, mentre per tutti gli altri candidati sarà possibile esprimere preferenze.

Sono previste, altresì, le multicandidature. Ogni candidato può presentarsi infatti fino a un massimo di 10 collegi.

 

-     Voto di genere e alternanza uomo-donna

Le preferenze possibili saranno due, purché di genere diverso. Laddove, infatti, le due preferenze vengano espresse nei confronti di candidati dello stesso sesso, la seconda preferenza viene annullata.

Anche le liste devono essere composte in modo da garantire l'alternanza uomo-donna.

Inoltre, nell'ambito di ogni circoscrizione (a livello regionale) i capilista (maschili o femminili) non devono superare il 60% del totale di genere.

 

- La scheda elettorale

La "nuova" scheda elettorale, alla luce delle modifiche intervenute, prevederà a fianco del simbolo di ogni partito il nome del capolista (che è appunto bloccato) e gli spazi per scrivere le eventuali due preferenze.

 

-     Italiani all'estero

Potranno votare per corrispondenza anche i cittadini italiani che si trovano all'estero per almeno 3 mesi, per motivi di studio (ad esempio per il programma Erasmus), di lavoro o per cure mediche.

 

-     Entrata in vigore

La c.d. "clausola di salvaguardia" prevede che la legge, valida solo per la Camera, entrerà in vigore a luglio del 2016, data in cui, nelle more, dovrebbe essere approvata anche la riforma costituzionale che trasformerà il Senato in organo non più elettivo. 


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