
Con la recente sentenza (28189 del 27.6.13) la Cassazione, ha ritenuto prevalente la pericolosità e l'imprudenza della condotta del conducente, ritenendo superfluo che il pedone stesse attraversando una strada a largo scorrimento in ora serale in condizioni di quasi totale oscurità, e di maltempo. In particolare viene sottolineato che non assume rilievo scriminante la circostanza che il pedone stesse effettuando l'attraversamento fuori dalle strisce pedonali, poiché tale circostanza non esclude l'obbligo del conducente dell'autovettura di rallentare e di consentire comunque l'attraversamento.
Una sentenza quest'ultima che va a ricalcare quella del 4 giunno 2013, n.24171, dove viene riconosciuta al pedone, in quanto utente debole della strada, un'ampia tutela. In questo caso la Suprema Corte sottolinea che "il dovere di attenzione del conducente teso all'avvistamento del pedone trova il suo parametro di riferimento (oltre che nelle regole di comune e generale prudenza) nel richiamato principio generale di cautela che informa la circolazione stradale e si sostanzia, essenzialmente, in tre obblighi comportamentali: quello di ispezionare la strada dove si procede o che si sta per impegnare; quello di mantenere un costante controllo del veicolo in rapporto alle condizioni della strada e del traffico; quello, infine, di prevedere tutte quelle situazioni che la comune esperienza comprende, in modo da non costituire intralcio o pericolo per gli altri utenti della strada (in particolare, proprio dei pedoni)"
Luigi Del Giudice
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