Anche alcune espressioni tipiche dialettali possono essere considerate offensive. L'avvertimento arriva Corte di Cassazione che ha messo al bando l'espressione friulana 're dei cojon' pronunciata da un politico durante un'intervista ad un atestata locale. Con quelle parole il politico aveva definito un suo avversario e l'espressione era stata riportata anche su un giornale. Il caso finiva nelle aule di giustizia dove venivano trascinati non il politico che aveva pronunciato quelle parole, ma anche il giornale e il giornalista che aveva scritto il pezzo. Peraltro il testo dell'intervista era stato riportato fedelmente. Contro la sentenza
dei giudici di merito veniva proposto ricorso in Cassazione che ha però respinto le richieste evidenziando che "la sentenza impugnata individua nel contesto dell'intervista il giudizio espresso da [...] intorno ad una locale vicenda elettorale e rileva che l'uso della frase offensiva ('re dei cojon') sposta l'attenzione del lettore dalla contesa tra i due partiti all'incapacita' personale dell'esponente di uno di essi [...] di cogliere la necessita' di percorsi politici comuni". Le spese del giudizio sono state però compensate dato che la vicenda si era inserita in un contesto politico già locale contrassegnato da una accesa dialettica.

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