Due esperti del Cerm, Fabio Pammolli e Nicola Salerno, sono intervenuti sulla sentenza della Corte di Giustizia Europea, emanata l'1 giugno 2010, con cui la Corte ha giudicato la pianta organica per le farmacie adottata dalle Asturie, in Spagna, non in contrasto con il Trattato delle Comunità Europee. In sintesi, l'adozione di una pianta per le farmacie in Asturia non sarebbe, secondo la Corte, contrario ai principi comunitari della libertà economica, nella misura in cui tale pianta sia un mezzo per il perseguimento della salute pubblica. La Corte, tuttavia, si limita a riscontrare una non contrarietà della regolamentazione delle farmacie con i principi comunitari, non volendo entrare nel merito. Secondo i due esperti Cerm, tale sentenza
rischia di essere strumentalizzata da chi, ponendosi a capo di interessi puramente corporativi, intende limitare l'accesso e la libera iniziativa nel settore. Secondo Pammolli e Salerno, infatti, la Corte si limita a un giudizio di conformità, non entrando nella questione, per cui chi giudica la sentenza come la legittimazione della regolamentazione delle attività per le farmacie si sbaglia. Al contrario, il Cerm sottolinea come una politica liberista sul settore inciderebbe positivamente, perché verrebbe meglio coperta ogni porzione del territorio, oltre a fare entrare sul mercato energie fresche e capitali nuovi, che spingerebbero i professionisti del settore verso una nuova sfida.

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