C'è l'accordo col Consiglio di Stato per un uso più appropriato della lingua italiana nelle sentenze. Tra le previsioni corsi di formazione per i magistrati

di Gabriella Lax - Linguaggio inusuale, termini arcaici e tecnici, comunque lontani da quelli di uso comune. Più di una volta i magistrati sono stati bacchettati. Adesso, però, a semplificare le cose e ad avere sentenze scritte in modo comprensibile ci pensa un accordo tra l'Accademia della Crusca e il Consiglio di Stato.

Sentenze incomprensibili: accordo tra Consiglio di Stato e Accademia della Crusca

L'obiettivo comune è «un uso più appropriato della lingua italiana nelle sentenze». Si pensi ad esempio alle motivazioni delle sentenze: dovranno essere chiare e semplici, considerato che lo scopo è quello di arrivare alle parti in causa, ovvero comuni cittadini senza alcuna formazione giuridica. Da queste considerazioni parte il monito di Consiglio di Stato e l'Accademia della crusca rivolte ai giudici.

Inoltre, il presidente del Consiglio di Stato, Filippo Patroni Griffi, e il presidente dell'Accademia della Crusca, Claudio Marazzini, nella convenzione sottoscritta, precisano che le motivazioni delle sentenze devono avere un linguaggio meno tecnico, un linguaggio che renda comprensibili le ragioni di diritto che hanno portato a quella decisione.

Sentenze incomprensibili, corsi di formazione per i magistrati

Per raggiungere questi intendimenti, l'Accademia della Crusca ha stipulato una convenzione con l'Ufficio studi della giustizia amministrativa, presieduto da Marco Lipari. L'accordo durerà quattro anni, senza oneri economici e prevede il miglioramento delle tecniche di redazione di sentenze, provvedimenti giurisdizionali e pareri. Obiettivo è sostenere la lingua italiana, nel suo valore storico di fondamento dell'identità nazionale, e ad assicurare la massima efficacia, precisione e trasparenza dell'attività dei Tar e del Consiglio di Stato. In questo contesto sono previsti corsi di formazione e sensibilizzazione dei magistrati e di tutto il personale di cui si avvalgono, compresi i tirocinanti e gli operatori amministrativi.


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