Da oggi 27 agosto scatta la carta d'identità obbligatoria per alcuni prodotti derivati del made in Italy: conserve, concentrato, sughi e salse dovranno essere composti almeno per il 50% da pomodoro

di Gabriella Lax - Da oggi 27 agosto scatta l'obbligo di indicare nell'etichetta l'origine dei derivati del pomodoro, dunque su conserve, concentrato, sughi e salse. Ad introdurre la nuova regolamentazione un decreto interministeriale pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso febbraio.

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Obbligo d'origine sulle etichette per le conserve di pomodoro

La nuova normativa introduce la sperimentazione per due anni del sistema di etichettatura, nel solco della norma già in vigore per la pasta e per il riso valida fino al 31 marzo 2020. La disciplina è applicata a conserve e concentrato di pomodoro, sughi e salse composti almeno per il 50% da derivati del pomodoro.

Nello specifico, si legge che «le confezioni di derivati del pomodoro, sughi e salse prodotte in Italia dovranno avere obbligatoriamente indicate in etichetta il nome del Paese nel quale il pomodoro viene coltivato e il nome del Paese in cui il pomodoro è stato trasformato». Proseguendo, riguardo alla fase di lavorazione, se queste «avvengono nel territorio di più Paesi possono essere utilizzate, a seconda della provenienza, le diciture: Paesi Ue, Paesi non Ue, Paesi Ue e non Ue». Ma non solo: «se tutte le operazioni avvengono in Italia si può utilizzare la dicitura Origine del pomodoro: Italia». Infine, a proposito della stessa etichetta, si chiarisce che «le indicazioni sull'origine dovranno essere apposte in etichetta in un punto evidente e nello stesso campo visivo in modo da essere facilmente riconoscibili, chiaramente leggibili ed indelebili».


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