Lo prevede il disegno di legge nazionale presentato dalla Regione Veneto

di Gabriella Lax - «È un simbolo di sottomissione e di oppressione». Con queste motivazioni la Regione Veneto vieta burqa e niqab e si prepara al passo successivo: presentare la stessa legge a livello nazionale. È stato Alberto Villanova, consigliere regionale della Lega, a portare avanti il progetto di legge per impedire l'uso del velo integrale (diffuso in particolare fra i musulmani sauditi e gli afghani) in tutto il Paese, come già avviene in Francia e Belgio. Martedì prossimo la misura sarà votata dall'assemblea regionale, per poi passare al Parlamento. Il centrodestra veneto chiede di integrare le norme penali esistenti che vietano «il travisamento del volto senza giustificato motivo» nei luoghi pubblici, aggiungendo anche burqa e niqab ai già vietati caschi e passamontagna

Ma non solo: la legge prevede anche pene molto severe per i musulmani che obbligano mogli e figlie a indossare il velo integrale. Gli stessi rischiano dai quattro ai dodici mesi di reclusione e una multa che oscilla dai diecimila ai 30mila euro. Una proposta che in Parlamento avrebbe l'appoggio di Lega, Fratelli d'Italia e Forza Italia, ma non del Movimento 5 Stelle e del Pd, che sono i principali gruppi fra Camera e Senato.

Oggi, indossare il velo integrale nel nostro Paese non è considerato reato. In qualche Comune sono state introdotte sanzioni amministrative: a Novara, ad esempio, una donna col burqa si è vista infliggere una multa di 500 euro perché era entrata in un ufficio postale.

Rispetto al "giustificato motivo" previsto dalla legge anti-travisamento del 1975, il Consiglio di Stato si era già espresso nel 2008, ritenendo la religione o la cultura un motivo giustificato per coprirsi il volto indossando un niqab, un burqa o un qualunque altro tipo di velo islamico che non permetta di vedere la faccia di chi lo porta.  


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