Le energie rinnovabili dovrebbero rappresentare il nostro futuro. Siamo infatti tutti consapevoli che solo utilizzando e incentivando il più possibile le fonti rinnovabili si potrà evitare di provocare danni ancor peggiori al nostro pianeta, ma in Italia il tema è stato sempre preso in scarsa considerazione e i pesanti deficit del bilancio statale non hanno mai permesso una vera e propria politica di incentivazione. Mentre in stati come la Germania si è fortemente incrementato l'uso dell'energia solare e in altri paesi ci si è indirizzati verso l'energia eolica, noi abbiamo visto ridursi sempre più i fondi destinati a incentivare i cittadini e le aziende ad adeguare i propri impianti.

L'otto novembre 2012 però i ministri Passera, Clini e Catania, rispettivamente dei dicasteri dello Sviluppo Economico, dell'Ambiente e delle Politiche Agricole hanno varato uno schema di decreto ministeriale con l'intento di sviluppare la produzione di energia termica da fonti rinnovabili e di migliorare l'efficienza energetica degli edifici. Il provvedimento si propone di imprimere un forte impulso nel campo delle rinnovabili per raggiungere entro il 2020 gli obiettivi in tema ambientale fissati dall'Unione Europea e dovrà ora essere sottoposto all'esame della Conferenza Unificata per la sua approvazione, seguirà poi il normale iter dei decreti legge.

Lo schema redatto dai tre ministri prevede un nuovo sistema di incentivi per quel che riguarda il riscaldamento da fonti rinnovabili con l'utilizzo di biomasse, pompe di calore, solar cooling e solare termico.

Verrà incentivata la realizzazione di impianti di piccole dimensioni per uso domestico o per piccole aziende, compreso l'adeguamento delle serre.

Secondo quanto previsto sarà molto più semplice sostenere il costo di realizzazione degli impianti perché gli incentivi statali ammonteranno al 40% del costo e verranno erogati in soli due anni che potranno divenire 5 in caso di interventi particolarmente onerosi.

L'altro tema affrontato dalla proposta di decreto riguarda gli incentivi per l'adeguamento energetico degli edifici pubblici. Vi è la consapevolezza che spesso le amministrazioni non hanno potuto procedere a rendere pienamente efficienti gli edifici per vincoli di fiscali e di bilancio, si offrono perciò nuovi strumenti alle pubbliche amministrazioni perché provvedano alla riqualificazione. In questo modo i ministri si dicono certi che il settore pubblico potrà divenire un vero e proprio esempio anche per i privati, dando così impulso anche alla nostra economia.

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