L'Indicatore dei Consumi Confcommercio ha registrato una nuova contrazione sulle spese delle famiglie che mette fine a quella fase di moderato recupero che si era registrata nel corso dei mesi estivi. Ciò che si evidenzia, secondo Confcommercio, è un generale peggioramento di tutti i principali indicatori economici che comporta la previsione di una modificazione in senso peggiorativo della tenuta dei consumi. La contrazione degli ordini si rifletterà inevitabilmente sulla produzione industriale destinata così a un nuovo ridimensionamento. Anche il mercato del lavoro mostra le sue criticità. A quei mesi caratterizzati da un graduale recupero dei livelli occupazionali è seguito un nuovo peggioramento. "Rispetto ad agosto - si legge in un comunicato stampa della Confcommercio - gli occupati sono diminuiti di 86 mila unita a fronte di un aumento di 76 mila unità dei disoccupati. Queste dinamiche hanno portato il tasso di disoccupazione all'8,3% (8,0% ad agosto) con un deciso peggioramento per la componente giovanile: il tasso di disoccupazione per i giovani tra i 15 ed i 24 anni è salito dal 28% di agosto al 29,3% di settembre". Le difficoltà maggiori riguardano chi si sta affacciando ora sul mercato del lavoro. Ne risente meno, invece, chi è già inserito nel processo produttivo tanto che si è registrata una ulteriore riduzione delle ore autorizzate di CIG.
In merito ai dati diffusi da Confcommercio il segretario confederale della Cgil, Fulvio Fammoni, afferma che il lalo dei consumi tenderà a peggiorare e ricorda che in Italia "3 milioni di persone lavorano in nero e altrettante sono precarie, più di 2 milioni sono i disoccupati e 500 mila i cassaintegrati, oltre un milione le persone a part time involontario con un numero così basso di ore da essere del tutto assimilabili a lavoratori precari. Fra gli otto e i nove milioni di lavoratori si trovano in uno stato di scarsi o nulli diritti, con salari che mediamente si attestano attorno ai 600 euro".

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