I genitori sono tenuti a mantenere la prole, ma tale obbligo non è perpetuo e, da un certo punto in poi, i figli devono cavarsela da soli

Il mantenimento dei figli

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Il mantenimento dei figli trova il suo fondamento giuridico nell'articolo 315-bis del codice civile che, al primo comma, sancisce che "Il figlio ha diritto di essere mantenuto, educato, istruito e assistito moralmente dai genitori, nel rispetto delle sue capacità, delle sue inclinazioni naturali e delle sue aspirazioni".

Di conseguenza, in virtù di tale norma la madre e il padre sono tenuti a mantenere la prole, in proporzione alle rispettive capacità e a prescindere dal fatto di essere o meno sposati (circostanza che, semmai, incide sul mantenimento solo a livello "organizzativo").

I figli minorenni vanno sempre mantenuti

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Fino a quando il figlio è minorenne, i genitori non possono mai sottrarsi dal dovere di mantenerlo e quindi, oltre a dargli da mangiare, degli abiti e una casa in cui dormire, fino a che non compie 18 anni, mamma e papà devono provvedere anche a sostenere le spese necessarie per la sua istruzione e per lo sviluppo della sua personalità.

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Fino a quando mantenere i maggiorenni

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Quando invece il figlio diventa maggiorenne, cosa accade?

La risposta non è sempre semplice e, in linea generale, deve dirsi che, fino a che il figlio non è economicamente autonomo, i genitori devono continuare a mantenerlo, anche se ha già compiuto 18 anni.

Tuttavia, un figlio non autosufficiente dal punto di vista economico non può certo continuare a essere sostentato dalla madre e dal padre vita natural durante, ma c'è un momento in cui deve comunque farcela da solo. Il problema è stabilire quando arriva questo momento, dato che la legge nulla dice in proposito e i parametri da prendere in considerazione sono variabili.

Molto dipende dalle inclinazioni personali, ma anche dalle capacità del figlio e dalle opportunità che ha o non ha incontrato, considerato che più aumenta l'età, più si affievolisce il suo diritto a essere mantenuto dai genitori.

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Il dovere di cercare un lavoro

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I principi appena enunciati sono più semplici da affermare che da attuare, tanto che spesso i giudici si trovano a dover affrontare casi in cui ci si scontra sul perdurante diritto dei figli maggiorenni al mantenimento. E molte delle pronunce che hanno chiuso simili vicende sono divenute un vero e proprio vademecum per orientarsi in un terreno incerto come questo.

Tra le tante, possiamo citare la recente sentenza n. 17183/2020 della Corte di cassazione, che ha affermato che, una volta terminato il proprio percorso di studi, i figli sono obbligati a cercare un lavoro, compiendo tutti gli sforzi necessari per trovarlo e scendendo a compromessi se l'impiego che eventualmente viene loro offerto non è pienamente rispondente alle proprie inclinazioni.

Leggi: Cassazione: finiti gli studi, i figli devono trovarsi un lavoro

Mantenimento: una volta finito non può riprendere

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Infine, va chiarito che, una volta che il dovere di mantenimento dei genitori è terminato, esso cessa di esistere per sempre e non può rivivere per il fatto che, ad esempio, il figlio è stato licenziato.

Il primo impiego e il raggiungimento dell'autosufficienza economica segnano, quindi, la linea di confine: una volta superata, non è più possibile tornare indietro e, se il figlio è in difficoltà economica, il genitore non è tenuto ad aiutarlo (ma, ovviamente, nulla gli vieta di farlo!).

Resta salvo l'eventuale insorgere del diritto agli alimenti, sul quale vai alla guida Il diritto agli alimenti

Valeria Zeppilli

Foto: 123rf.com
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