Tra le novità più interessanti per inasprire le pene dell'omicidio stradale l'aggravante dell'uso del cellulare o dispositivi similari alla guida

Omicidio stradale: Buonafede vuole pene più severe

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In questi giorni si fa un gran parlare del tavolo di discussione convocato dal Ministro Bonafede per confrontarsi sul disegno di legge che vuole rendere ancora più severe le sanzioni e le pene previste per chi commette il reato di omicidio stradale. Le modifiche interessano sia la sostanza che la procedura. Vediamo quali sono le misure più importanti.

Cellulare alla guida? Aggravante del reato di omicidio stradale

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La novità più interessante del disegno di legge, che nel solco dell'ennesima riforma del Codice della Strada, va a modificare il reato di omicidio stradale riguarda l'uso del cellulare mentre si guida. L'idea è di includere questa condotta tra le aggravanti del reato di omicidio stradale.

Al momento l'art. 589 bis c.p. contempla come aggravanti specifiche dell'omicidio stradale la guida in stato di ebbrezza e sotto l'effetto di sostanze stupefacenti, che comportano l'aumento della reclusione base (da due a sette anni) da otto a dodici anni.

Il Ministro in sostanza vuole seguire l'esempio della Riforma del Codice della Strada che, nel disegno di legge unificato prevede la sospensione della patente da sette giorni a due mesi e una sanzione che può arrivare quasi ai 2700 euro per chi, mentre è alla guida, allontana le mani dal volante per utilizzare smartphone, computer portatili, notebook, tablet e dispositivi analoghi.

Arresto obbligatorio per chi fugge o è pericoloso

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L'attuale formulazione dell'art. 589 ter c.p. prevede che, se chi commette un omicidio stradale poi si dà alla fuga, subisce un aumento di pena da 1/3 a 2/3, che comunque non può essere inferiore ai 5 anni.

Il disegno di legge vuole disporre l'arresto obbligatorio e non facoltativo, per chi fugge o non collabora dopo aver commesso il reato di omicidio stradale o aver cagionato lesioni aggravate. Arresto in flagranza anche per chi, pur collaborando dopo l'incidente, è un soggetto con precedenti penali e pericoloso.

Sanzioni più dure per chi non soccorre

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Il disegno di legge vuole punire ancora più duramente anche i conducenti che, in stato di alterazione alcolica, dopo avere cagionato lesioni, non soccorrono le vittime del reato o non collaborano con la polizia. Nel primo caso è previsto un inasprimento di pena della metà, mentre chi omette di soccorrere vede aumentarsi la pena da 1/3 ai 2/3.

Inasprimenti di pena e altre novità per l'omicidio stradale

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Il ddl vuole eliminare la circostanza attenuante dell'art. 589 bis c.p. che prevede la diminuzione della pena fino a metà nel caso in cui l'incidente mortale non derivi esclusivamente dall'azione o dall'omissione del colpevole, ossia in presenza di un concorso di colpa.

L'altra novità riguarda l'aumento della pena di almeno 1/3 se si cagiona la morte di più persone.

Punizioni più severe per chi causa un incidente perché attraversa la striscia longitudinale e per chi provoca la morte di una persona commettendo due o più infrazioni.

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Il reato di omicidio stradale

Foto: 123rf.com
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