La sentenza del Tar
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Consapevoli della difficoltà tecnica, prendiamo allora spunto dalla sentenza della Terza Sezione del Tar Lombardia n. 1006/2019 del 12.03.2019 e pubblicata il 03.05.2019, per cercare di tratteggiare almeno le caratteristiche di base che necessariamente deve avere una domanda giudiziale per reggere l'urto del rigoroso vaglio del magistrato. La vicenda all'attenzione del giudice amministrativa ha per protagonista un maresciallo dei carabinieri che ha chiamato in causa il ministero della difesa per sentirlo condannare al risarcimento dei danni subiti per la condotta persecutoria (bossing) tenuta dai suoi superiori gerarchici.
Elementi del mobbing
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In primo luogo bisogna focalizzarsi sui molteplici elementi che i giudici vogliono vedere chiaramente all'interno del ricorso tendente all'accertamento del fenomeno vessatorio del datore contro il dipendente.
Questi elementi, in sintesi, sono:
a) la molteplicità e globalità dei comportamenti a carattere vessatorio, posti in essere in modo sistematico e spalmato nel tempo, che mostrino un preciso disegno ostile del datore nei confronti del sottoposto;
b) il danno alla salute del dipendente;
c) il nesso tra la condotta datoriale e la lesione dell'integrità psicofisica del lavoratore;
d) la prova dell'intento persecutorio.
Ecco: la presenza di questi quattro elementi garantisce l'accoglimento della domanda di danni causati dal mobbing, almeno questo è quanto si ricava dal solco tracciato dalla giurisprudenza.
Invece e al contrario: l'assenza anche di uno solo tra questi elementi conduce verso il rigetto della domanda.
Cosa si vuole ottenere con la causa
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Una causa che tende ad accertare il fenomeno persecutorio subito dal dipendente, ha come sbocco auspicato il risarcimento del danno.
Si tratta, tuttavia, di un percorso istruttorio a ostacoli: pertanto tutti coloro che intendessero valutare la fattibilità di una domanda così pensata, saranno chiamati a valutare attentamente la sussistenza dei quattro macroelementi indicati.
Nel caso i quattro elementi dovessero essere palesi, ben visibili e soprattutto sostenuti da prove solide, allora senza dubbio si potrà presentare il ricorso.
Altre informazioni?
Avv. Francesco Pandolfi
3286090590
avvfrancesco.pandolfi66@gmail.com