Per il rilascio e per il rinnovo del porto d'armi è indispensabile il certificato anamnestico che attesti l'idoneità psico-fisica del richiedente

di Valeria Zeppilli - Il rilascio del porto d'armi, sia esso per difesa personale, uso sportivo o caccia, è sempre subordinato alla presentazione di un certificato anamnestico, che attesti l'idoneità del richiedente a entrare in possesso di questa particolare licenza:

Certificato anamnestico: cosa attesta

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L'indispensabilità del certificato anamnestico si comprende bene se solo si guarda al suo contenuto.

Esso, infatti, attesta che il soggetto sottoposto a visita non fa uso di droghe, non abusa di alcol e non è affetto da patologie tali da compromettere la sicurezza sua e di terzi in caso di porto d'armi.

In sostanza, con il certificato anamnestico si attesta, in via preliminare, l'adeguato stato di salute psico-fisica di un determinato soggetto.

A chi richiedere il certificato anamnestico per porto d'armi

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Il certificato anamnestico va chiesto al proprio medico di base e rappresenta un requisito indispensabile per recarsi dal medico legale dell'azienda sanitaria di appartenenza o da un qualunque medico appartenente al servizio sanitario nazionale e chiedere e ottenere il certificato medico di idoneità al rilascio del porto d'armi.

Per quest'ultimo motivo si è detto sopra che le attestazioni contenute nel certificato anamnestico sono solo preliminari.

Rinnovo del porto d'armi e certificato anamnestico

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Lo stato psico-fisico di chi è in possesso del porto d'armi è un requisito fondamentale.

Di conseguenza, il certificato anamnestico non deve essere prodotto solo al momento della prima richiesta della licenza, ma va ripresentato a ogni domanda di rinnovo.

La salute fisica e mentale degli individui, infatti, si può evolvere nel tempo, con la conseguenza che la loro perdurante idoneità al porto d'armi deve essere verificata costantemente.

Certificato anamnestico porto d'armi: il contenuto

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Nel certificato anamnestico per porto d'armi, oltre ai dati del medico e del paziente, al luogo e alla data di rilascio e alla firma del medico, vanno indicati l'oggetto della certificazione e tutte le notizie inerenti al passato patologico e fisiologico e le informazioni di carattere ereditario del paziente visitato.

La terminologia utilizzata deve essere chiara e intellegibile.


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Valeria Zeppilli

Foto: 123rf.com
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