Analisi della personalità del cyberbullo: come può essere definito, qual è il suo profilo e il ruolo di famiglia e genitori nella lotta al cyberbullismo

di Valeria Zeppilli - Il cyberbullismo è un fenomeno che consiste in aggressioni, pressioni, molestie, ricatti, ingiurie, denigrazioni e altri comportamenti simili posti in essere continuativamente da un soggetto in danno di minorenni attraverso il web e altri strumenti telematici.

È un fenomeno che, purtroppo, si sta ampiamente diffondendo negli ultimi anni, con riflessi molto preoccupanti.

Per comprenderne l'esatta portata, occorre soffermarsi ad analizzare il responsabile del cyberbullismo, chiedendosi: chi è il cyberbullo?

Indice:

Come definire un cyberbullo

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Il cyberbullo può essere definito come un soggetto, normalmente di età compresa tra i 10 e i 16 anni (ma che può essere anche più grande o più piccolo), che utilizza il web, con il quale ha particolare dimestichezza, per prendersela con i più deboli, attaccandoli o insultandoli.

Generalmente, il cyberbullo, rispetto al bullo, è un soggetto che nella vita reale può anche sembrare "innocuo", ma che dietro lo schermo del computer perde tutti i propri freni inibitori e si lascia andare a comportamenti bullizzanti che al di fuori della realtà telematica non ha il "coraggio di compiere".

Profilo del cyberbullo

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Non sempre è facile risalire al cyberbullo, in quanto generalmente egli utilizza un profilo web falso, così perdendo tutti i freni inibitori. In alcuni contesti, il profilo falso cede il passo all'assoluto anonimato.

Inconsapevolezza del cyberbullo

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Le conseguenze del cyberbullismo sulla psicologia e sulla vita sociale delle vittime possono essere molto gravi tanto da rischiare di condurre addirittura al suicidio, nei casi più disperati e quando a essere colpiti sono i più deboli e fragili.

Tuttavia, per il cyberbullo il comportamento tenuto nei confronti dei giovani presi di mira è quasi la normalità: egli, il più delle volte e soprattutto quando la sua età è bassa, vive nell'assoluta inconsapevolezza della gravità delle proprie azioni e del peso che possono avere le sue parole. Circostanza che il mondo virtuale non fa altro che esacerbare.

Il pubblico del cyberbullo

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Da sempre il bullismo esige la presenza di un pubblico, che assiste al comportamento del bullo sostenendolo e incitandolo.

La presenza del pubblico è richiesta anche dal cyberbullo, che, anzi, può "esibirsi" di fronte a una platea ancora più ampia, potenzialmente infinita, che è quella del web.

Per questo motivo, il cyberbullo si sente sempre più incitato e può entrare in un vortice in cui conquista consenso a scapito dei più deboli e dal quale riesce difficilmente a uscire.

Il ruolo delle famiglie e delle scuole diviene quindi fondamentale e il compito da svolgere ancora più arduo, se consideriamo che nel mondo attuale primeggiano dei modelli che si fondano sulla popolarità e sull'approvazione da parte dei social e che rischiano quindi di rendere davvero difficile allontanare il cyberbullo dalla "fama" che sulla rete può derivargli dai suoi comportamenti bullizzanti. Il primo passo da compiere è quindi quello di proporre dei "contromodelli" che insegnino i veri valori sui quali costruire la propria esistenza.

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Valeria Zeppilli

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