di Lucia Izzo - Pugno duro della Guardia di Finanza contro lo "smurfing", la tecnica con cui, a mezzo di transazioni frazionate, si cerca di aggirare il tetto di mille euro posto per il money transfer, ossia le attività che si occupano di trasferire denaro contante, soprattutto all'estero.
Le indagini delle Fiamme Gialle hanno infatti verificato che in più occasioni questo canale, utilizzato soprattutto dai lavoratori stranieri emigrati in altri paesi per trasferire denaro alle famiglie, è teatro di traffici illegali.
Per questo le forze dell'ordine hanno intensificato i controlli nel corso dell'estate, sorvegliando e analizzando in particolare i trasferimenti di denaro al di sotto dei mille euro. Lo smurfing, infatti, mira ad evitare il monitoraggio delle operazioni bancarie, realizzando, a mezzo dei circuiti di money transfer, versamenti e operazioni di cambio regolari e ripetute coinvolgenti somme di denaro legate tra loro e al di sotto della soglia fissata.
Il meccanismo si realizza utilizzando un prestanome, una "testa di legno" a cui intestare fittiziamente le transazioni al fine di eludere le regole che gravano sui servizi di rimesse all'estero, tra le quali figura per l'appunto il divieto di trasferire somme complessivamente pari o superiori a mille euro, anche se effettuati con più pagamenti inferiori alla soglia artificiosamente frazionati.
L'attività messa in atto ha rilevato che, su 500 accertamenti presso le filiali, in 140 casi le transazioni erano eseguite da soggetti non incensurati, ma i controlli non si fermeranno ai mesi estivi: come preannuncia una circolare della Guardia di Finanza, vi sarà anzi un'intensificazione delle attività di intelligence affinché divengano sistematiche, soprattutto "alla luce dei perduranti profili di rischio da più fonti segnalati circa il possibile utilizzo di tale circuito per finalità di riciclaggio di proventi illeciti e finanziamento del terrorismo".
Al fine di ridurre l'uso fraudolento del sistema di trasferimento di denaro, i Comandi regionali sono chiamati a "consolidare un elevato livello di attenzione nei confronti dei soggetti fruitori dei servizi forniti dai money transfer operanti sul territorio nazionale".
In particolare, i reparti dovranno adeguarsi alle istruzioni operative, verificando i precedenti penali delle persone "identificate" durante le verifiche sui circuiti di money transfer, e facendo poi confluire nel sistema informatizzato Pigrecoweb ogni informazione riguardante l'attività di controllo.