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Autovelox truccati, Codacons chiede restituzione punti e sanzioni pagate



Cinque anni di indagini della Guardia di Finanza di Brescia hanno portato a scovare una fitta rete di società, rette dal settantenne bresciano Diego Barosi, accusato di associazione a delinquere, oltre che a una miriade infinita di accuse. L'uomo aveva creato una rete espansa in tutta Italia, che prevedeva l'installazione, fra le altre cose, di autovelox taroccati, che aumentavano la velocità registrata per i veicoli del 15-17%, facendo incappare numerosi automobilisti in sanzioni per eccesso di velocità, in realtà non dovute.L'uomo intascava poi il 40% delle sanzioni elevate irregolarmente, mentre numerosi amministratori e dipendenti pubblici intascavano un'altra parte del malloppo estorto illecitamente ai cittadini.Sono 558 le persone denunciate in tutta la Penisola, e le accuse vanno dalla corruzione, alla truffa aggravata alla turbativa d'asta.Il sistema era semplice, ma impressiona la rete enorme di amicizie e compiacenze in ogni regione, che ha permesso all'uomo di potere creare un vero business del malaffare.Adesso, Codacons chiede che le sanzioni elevate agli automobilisti dagli autovelox in questione siano rimosse e le somme già pagate restituite. Codacons chiede, inoltre, che vengano restituiti i punti sottratti dalla patente, in quanto una pena accessoria del tutto ingiusta, alla luce delle indagini. Data: 24/03/2011 09:00:00
Autore: Emanuele Ameruso