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Le tasse si devono poter pagare in contanti

Le conclusioni dell'avvocato generale della Corte Ue: il contante ha un'importante funzione inclusiva e le banconote devono essere accettate in pagamento


Canone tv in contanti

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L'Avv. Generale della Corte di Giustizia Europea Giovanni Pitruzzella dice la sua sui contanti e sulla possibilità di rifiutarli in pagamento. Secondo il legale i contanti hanno un importante ruolo di inclusione sociale, vietarne l'utilizzo risulta lesivo per le fasce più deboli. Ok ai limiti per contrastare l'evasione, ma non ci si può spingere fino alla completa eliminazione delle banconote e delle monete. Tali conclusioni (sotto allegate), che non vincolano la Corte di Giustizia, sono state espresse da Pitruzzella nelle cause riunite C- 422/19 e C-423/19.

Ecco le ragioni che hanno spinto l'avvocato a esprimersi nei termini sopraindicati.

Due cittadini tedeschi offrono all'organismo competente per la Radiodiffusione di pagare il canone televisivo in contanti, ma questo rifiuta perché il regolamento interno esclude questa possibilità. Procede quindi nei confronti degli utenti, ai quali ingiunge di provveder al pagamento con altri mezzi. Davanti alla Corte amministrativa federale i due cittadini sostengono che, in base all'art.

14 della legge sulla banca centrale tedesca e al diritto dell'Unione esiste l'obbligo incondizionato e illimitato di accettare le banconote come mezzo per estinguere le obbligazioni pecuniarie. Detto obbligo può venire meno solo se le parti si accordano diversamente o se a stabilirlo è la legge federale o il diritto dell'Unione. Stante il numero elevato dei contribuenti, anche per ragioni di carattere eminentemente pratico, non è quindi possibile escludere la possibilità di pagare le tasse in contanti.

Gli Stati membri dell'Unione possono limitare l'uso dei contanti?

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La Corte amministrativa adita accoglie i rilievi dei due utenti, dichiarando l'articolo del Regolamento invocato dall'organismo per la Radiodiffusione contrario all'art. 14 della BBankG (diritto federale di rango superiore), il quale sancisce che le banconote in euro hanno corso legale illimitato.

La Corte però si interroga sulla possibilità di vietare agli enti pubblici degli Stati membri di rifiutare il pagamento di un'obbligazione pecuniaria con banconote in euro. La causa solleva infatti inevitabili dubbi e interrogativi sulla competenza dell'Unione in materia di politica monetaria e degli effetti del corso legale delle banconote. Gli Stati membri inoltre possono adottare norme nazionali interne finalizzate a limitare l'uso del contante?

Non si può impedire ai soggetti vulnerabili di pagare in contanti

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L'Avv. Generale della Corte di Giustizia UE nelle sue conclusioni precisa che:

Nella motivazione l'avvocato mette in evidenza come il contante assolva ad un'importante funzione di inclusione sociale, affinché i soggetti vulnerabili possano esercitare i loro diritti fondamentali. Per molti infatti il contente è il solo mezzo di pagamento a disposizione. Deve essere consentito pertanto a questi soggetti, che non hanno la possibilità di accedere ai servizi finanziari di base, non solo di poter adempiere ai propri obblighi contributivi in contanti, ma anche di non dover sostenere costi aggiuntivi.

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Data: 03/10/2020 06:00:00
Autore: Annamaria Villafrate