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Smart working nella PA: cosa cambierà dal 2021

Le modifiche nella riforma annunciata dalla ministra Fabiana Dadone e contenute nel decreto rilancio e nel dl semplificazioni


Smart working, le modifiche dei decreti

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Se nel 2020 a causa della pandemia abbiamo conosciuto meglio il lavoro agile, le cose cambieranno il prossimo anno grazie all'approvazione nel decreto bilancio (che ha ricevuto l'ok della Camera) dell'emendamento che modifica con aggiunte quanto già previsto dal testo in vigore dal 19 maggio. Ma allo smart working porterà cambiamenti anche il decreto Semplificazioni per il quale c'è l'ok della maggioranza "salvo intese".

Smart working, ecco il "Pola"

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Il decreto Cura Italia e il decreto Rilancio hanno già disciplinato una modalità di utilizzo dello smart working per il settore privato in maniera semplificata. Adesso viene prorogato fino al 31 dicembre 2020 il lavoro agile per il 50% dei dipendenti che svolgono attività eseguibili da remoto. L'emendamento approvato introduce il "Piano organizzativo del lavoro agile" (POLA), con il quale dal primo gennaio 2021 la percentuale salirà ad almeno il 60%. «Una rivoluzione in atto», l'ha battezzata il ministro al ramo, Fabiana Dadone. Contemporaneamente l'emendamento introduce anche l'Osservatorio del lavoro agile «per raccogliere dati e informazioni fondamentali e permettere di programmare al meglio le future politiche organizzative delle Pa e lo sviluppo delle performance di dirigenti e personale».

Smart working, la riorganizzazione

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Ma in che modo funzionerà la riorganizzazione per arrivare al 60% dei dipendenti in smart working?

«Ci saranno enti - afferma la titolare del dicastero - che hanno già tutti i servizi informatizzati che hanno reso i dati accessibili in totale sicurezza tramite le vpn da casa. Ci saranno invece altri enti che non hanno questo tipo di digitalizzazione quindi hanno meno attività che si possono svolgere da remoto». In concreto «è necessario mettere in capo al dirigente della pubblica amministrazione l'onere e l'onore di capire quali attività si possono svolgere da remoto ed entrare nell'ottica di non stare in presenza fisica. A me interessa che il dipendente produca un risultato non mi interessa che stia 8 ore sulla scrivania».

Data: 09/07/2020 11:00:00
Autore: Gabriella Lax