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Ceneri del defunto: si possono tenere in casa?

La cremazione e la conservazione delle ceneri del defunto, definizione, normativa, adempimenti e configurabilità del reato contemplato dall'art. 411 c.p.


di Annamaria Villafrate - Forse l'argomento è un tantino macabro, ma chi non ha pensato al destino del proprio corpo post mortem? La pratica della tumulazione è sempre stata la preferita dagli italiani, anche se la cremazione è un'opzione in continuo aumento, soprattutto perché permette di conservare le ceneri dei propri cari in casa, pur nel rispetto di determinate regole.

Vediamo quindi cos'è la cremazione, com'è regolata e quali sono gli obblighi da rispettare per non incorrere in violazioni anche di carattere penale.


Cremazione: che cos'è?

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La cremazione è una pratica antichissima, che consente l'eliminazione del cadavere attraverso l'utilizzo del fuoco. Regolamentata per la prima volta dalla Legge sanitaria del 1887, la cremazione è attualmente disciplinata nei suoi aspetti generali dalla legislazione statale, spettando a quella regionale la normativa di dettaglio. Al sindaco del comune in cui si verifica il decesso il compito di autorizzarne la pratica.

Cremazione: le competenze regionali e comunali

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Le Regioni devono progettare i piani di coordinamento per la realizzazione dei crematori da parte dei comuni, anche in associazione, nel rispetto della popolazione residente, della percentuale di mortalità e dei dati relativi alla scelta della incinerazione da parte dei cittadini dei vari enti comunali, stabilendo, in media, un crematorio a regione. La gestione dei crematori invece è materia di competenza comunale.

Cremazione e conservazione delle ceneri: riferimenti normativi statali

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Cremazione: come viene fatta?

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La cremazione prevede l'incenerimento del cadavere tramite combustione. In questo modo il corpo viene trasformato in gas e frammenti ossei, che dopo essere ridotti in cenere, quest'ultima può essere:

La legge prevede che, accanto ai crematori, vengano disposte sale apposite in cui eseguire i riti di commemorazione e commiato del defunto.

Cremazione: chi decide?

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La cremazione può essere decisa:

Una volta che il sindaco del comune di decesso riceve la manifestazione di volontà alla cremazione ha l'obbligo immediato d'inoltrare il relativo processo verbale all'ufficiale di stato civile dell'ente comunale di ultima residenza del defunto.

Cremazione: quando è lecita?

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La cremazione e la dispersione delle ceneri è lecita quando:

- è voluta espressamente dal defunto o dai soggetti legittimati a decidere;

- è autorizzata dall'ufficiale dello stato civile del comune dell'avvenuto decesso, previa acquisizione:

La cremazione può essere quindi disposta solo se le cause della morte sono certe, poiché la sua pratica impedisce ogni esame del cadavere, primo tra tutti, l'autopsia. Per questo la legge, per finalità d'indagine, impone al medico necroscopo di raccogliere e conservare per 10 anni campioni di liquidi biologici e cutanei del defunto.

Ceneri del defunto: dove si possono disperdere?

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La dispersione delle ceneri può essere eseguita, nel rispetto della volontà del defunto:

La dispersione è invece vietata nei centri abitati.

Ceneri del defunto: chi può disperderle?

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La dispersione delle ceneri può essere eseguita:

Ceneri del defunto: dove si possono conservare?

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Chi decide di conservare le ceneri in un'urna deve sigillarla con cura e rispettare la disciplina regionale e comunale relativa alla sua conservazione, che deve in ogni caso:

Il trasporto dell'urna che racchiude le ceneri non è assoggettato alle stesse regole igieniche previste per le salme, salva diversa volontà dell'autorità sanitaria. I camposanti destinati alla conservazione delle urne inoltre non sono tenuti a rispettare la distanza minima di duecento metri dai centri abitati.

Cremazione: chi paga?

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Nel caso in cui il defunto risulti indigente le spese di cremazione e gli adempimenti cimiteriali sono sostenuti, nei limiti delle disponibilità ordinarie di bilancio, dal comune di ultima residenza del de cuius, indipendentemente dal luogo d' incinerazione.

Il Ministero dell'interno, di concerto con quello della sanità, dopo aver sentito l'Associazione nazionale dei comuni italiani, la Confservizi e le associazioni maggiormente rappresentative che, fra i propri fini, hanno quello della cremazione degli associati, fissa le tariffe per la procedura d'incinerazione, conservazione o dispersione delle ceneri nelle specifiche aree cimiteriali.

Ceneri di defunto: si possono tenere in casa?

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La legge consente di affidare l'urna con le ceneri del defunto, nel rispetto delle modalità stabilite dalla legislazione regionale e comunale territorialmente competente.

Esistono tuttavia delle regole di massima da rispettare sull'affidamento delle ceneri:

Ceneri di defunto: come chiedere autorizzazione per tenerle in casa?

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Per tenere le ceneri del defunto in casa è necessario:

Conservazione delle ceneri in casa: gli obblighi da rispettare

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Chi decide di conservare un'urna cineraria in casa deve sapere che:

Cremazione: quando diventa reato

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L'art 411 c.p. prevede che: "Chiunque distrugge, sopprime o sottrae un cadavere, o una parte di esso, ovvero ne sottrae o disperde le ceneri, è punito con la reclusione da due a sette anni. La pena è aumentata se il fatto è commesso in cimiteri o in altri luoghi di sepoltura, di deposito o di custodia. Non costituisce reato la dispersione delle ceneri di cadavere autorizzata dall'ufficiale dello stato civile sulla base di espressa volontà del defunto. La dispersione delle ceneri non autorizzata dall'ufficiale dello stato civile, o effettuata con modalità diverse rispetto a quanto indicato dal defunto, è punita con la reclusione da due mesi a un anno e con la multa da duemilacinquecentottantadue euro a dodicimilanovecentoundici euro."

Dalla lettura della norma emerge che la cremazione è astrattamente riconducibile al reato di distruzione di cadavere, mentre la dispersione delle ceneri a quello di soppressione. Il legislatore, per evitare confusione prevede espressamente però che, se autorizzata dall'ufficiale dello stato civile e su volontà del defunto, la dispersione delle ceneri non costituisce reato, mentre se non autorizzata o effettuata in modalità diverse rispetto alle indicazioni del defunto, la dispersione è punita con la reclusione da due mesi a un anno e con la multa da 2.582 a 12.911 euro.

Data: 15/03/2018 16:00:00
Autore: Annamaria Villafrate